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mercoledì 2 luglio 2014

Le affinità elettive - Wolfgang Goethe

Le affinità elettive - Wolfgang Goethe
Pagine: 333
Edizione: Einaudi
Titolo originale: Die Wahlverwandschaften



TRAMA                   
Il solido matrimonio di Edoardo e Carlotta viene scosso dall'arrivo del Capitano e della giovanissima Ottilia. Ben presto le affinità elettive tendono a unire da una parte Edoardo e Ottilia e dall'altra Carlotta e il Capitano. Se Edoardo si abbandona alla passione, inebriato dai propri sentimenti, Carlotta cerca invece di frenarsi e far vincere la ragione, mentre Ottilia risponde alla legge dell'istinto con un sentimento totale ma rigoroso e castissimo.


RECENSIONE                    
Dopo aver letto e amato I dolori del giovane Werther ero davvero curiosa di affrontare qualcos'altro di Goethe. Approfittando del tempo libero durante le vacanze al mare, ho deciso di iniziarlo e, anche se non si tratta esattamente del classico libricino leggero da spiaggia, l'ho finito in poco tempo e l'ho trovato molto coinvolgente in certi punti. E', inoltre, scorrevole grazie ai capitoli brevi che si susseguono con facilità. La narrazione al passato che si trasforma al presente durante il raccontare di certi avvenimenti, permette un notevole aumento del ritmo, che rende certi episodi addirittura frenetici, che non mi aspettavo da un classico di Goethe. In certi istanti, sembra di assistere ad una sitcom: corse pazze a riprendersi dopo essersi lasciati, baci rubati e amori di nascosto.
Tutto questo avviene principalmente nella prima parte del libro, in cui vi è un'approfondita analisi dei sentimenti dei quattro personaggi e del modificarsi delle loro relazioni. 
Da una situazione principale in cui vi è solo una coppia si passa ad avere quattro persone, che come attratte da una calamita, come secondo uno schema calcolato, si sentono attratte da chi non dovrebbero.
Carlotta ed Edoardo, Ottilia e il Capitano. Ma il destino vuole giocare con loro e d'un tratto ci troviamo davanti a Edoardo con Ottilia e il Capitano con Carlotta. 

Questi mutamenti vengono descritti in modo molto chiaro ed efficace in un bellissimo dialogo sulla scienze con cui gli ospiti si intrattengono, e in cui si parla delle affinità elettive tra gli elementi chimici. Ci sono chiaramente dei lampanti riferimenti ai rapporti interpersonali creatisi, e vengono illustrate anche le conseguenze di queste particolari attrazioni, come se si trattasse di una profezia destinata ad avverarsi.
Per quanto riguarda i personaggi in sè, tutti sono molto ben definiti e caratterizzati, tranne il Capitano che mi è sembrato più presente nei discorsi, ma meno descritto, un po' marginale. Molto dettagliati, invece, gli eventi che ruotano intorno all'amore pronto a sbocciare di Edoardo e della castissima Ottilia.
Un tema particolarmente rilevante, di cui si parla abbastanza lungo e approfonditamente è quello del matrimonio. Mi ha stupito moltissimo come si parli di divorzi e di amanti con idee che si avvicinano molto a quelle dei giorni nostri, risultando molto attuali e moderne, soprattutto per quanto riguarda la figura della donna. Nei classici, solitamente, o nei racconti un po' vecchi è normale essere abituati ad una donna dipendente prima dal padre, poi dal marito. Qui, invece, la figura femminile è messa al pari con l'uomo e può prendere decisioni di sua volontà. Vediamo spesso Carlotta, per esempio, intrattenersi con il Capitano durante gite in barca o passeggiata, in assenza del marito, fatto simbolico della sua indipendenza e autonomia.
Nella seconda parte del libro assistiamo ad un radicale cambiamento. 
Innanzitutto, spariscono dalla scena le figure maschili, lasciano così sotto "il riflettore" solo le due donne. 
L'amore passa dall'essere pieno di speranza e portatore di vita, all'essere un amore distruttivo che mi ha ricordato moltissimo ciò che provava Werther: un amore che porta vero e proprio dolore fisico, sofferenza tenuta nascosta, sacrifici e attesa.
Per un buon numero di pagine questa metà del libro è particolarmente statica e abbastanza pesante; ciò è dovuto al fatto che, essendoci meno personaggi, le svolte diminuiscono e il libro cade per un po' nel monotono. Anche il registro diventa alto e artificioso, i temi si fanno più astratti e i discorsi diventano più difficoltosi da seguire.
Un'aggiunta, di cui non ho capito il motivo, è l'inserimento delle pagine di diario di Ottilia a fine capitolo che sembrano anche essere poco legate a tutto il resto.
Verso il finale, la storia ha una ripresa, fortunatamente. Viene reintrodotta la figura maschile di Edoardo e anche, marginalmente, quella del capitano, fatto che riporta la situazione ad essere molto simile a quella iniziale, ma estremamente cambiata se vista più da vicino, internamente alle persone che la vivono.
Dopo un paio di episodi frenetici e coinvolgenti, che mutano parecchie carte in tavola, si arriva ad un finale drammatico abbastanza inaspettato, ma penso tipico dello scrittore.
Nonostante non sia per me ai livelli de I dolori del giovane Werther che ho amato alla pazzia, fino a farlo rientrare tra i miei libri preferiti, la lettura non ha deluso le mie aspettative e trovo che sia stata interessante e piacevole.


VOTO: 8,5

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