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sabato 30 marzo 2013

Io, Anna - Elsa Lewin

Io, Anna - Elsa Lewin
Pagine: 341
Edizione: Corbaccio
Titolo originale: I, Anna


TRAMA
Abbandonata dal marito e relegata in un modesto appartamento di newyorkese, Anna Welles, garbata, colta e disperata donna di mezza età, frequenta party per single, scopo "affettuosa amicizia". Una sera segue George, appena conosciuto, nel suo appartamento. Su quello che succede dopo ha un blackout totale, ma di certo è l'inizio di un incubo. Bernie, ispettore di polizia malinconico e in crisi con moglie e figlio, incrocia sulla scena di un brutale omicidio l'enigmatica Anna e si appassiona al suo sguardo, intenso e dolente. La cerca con insistenza nei giorni successivi, ma quando finalmente i due si incontrano, lei non ricorda nulla della notte in cui lui l'ha notata. Intanto le indagini procedono e l'intuito poliziesco di Bernie combatte con il suo desiderio di amore e condivisione, mentre il mistero sepolto nella mente di Anna incomincia piano piano a emergere.


RECENSIONE
Dopo aver letto un romanzo "soft" come Chocolat, avevo bisogno di risvegliare i miei sensi con un bel thriller. Così ho deciso (finalmente) di iniziare questo libro che mi avevano prestato ed era rimasto sulla mensola per un infinità di tempo.
In realtà, leggendolo, ho scoperto che non si tratta di un thriller e la cosa mi ha lasciata  con l'amaro in bocca. Tutti i particolari ci vengono raccontati da subito, non ci sono indizi da districare o suspense: il lettore guarda la storia come attraverso una telecamera che si sposta da uno scenario all'altro, e quindi conosce già tutto.
Però, dopo questo cosiddetto errore di partenza, l'autrice crea serie di coincidenze riguardanti l'omicidio che intrecciano i destini dei personaggi, fino a dare vita ad una storia ben costruita e molto molto coinvolgente. In certi punti, mi ha fatto proprio dire "solo un altro capitolo, poi giuro che mi fermo" e invece mi sono ritrovata a voltare l'ultima pagina dopo solo un giorno.
Inoltre, mi avevano avvertito che in alcuni punti sarebbe potuto risultare un po' duro, visto che parla esplicitamente di sesso, droga e violenza, ma a me non ha dato fastidio. Anzi, ho apprezzato la destrezza dell'autrice, che ha reso l'impatto un po' più "morbido", unendo l'ironia e la schiettezza alle situazioni di disagio o abbandono che avvolgono tutti i personaggi, ognuno con una problematica ben precisa.
Anna e Bernie, i principali, sono accomunati da un abbandono: Anna ha divorziato dal marito che l'ha abbandonata per una trentaduenne, mentre il poliziotto viene cacciato di casa dalla moglie, a causa di un figlio definito "pazzo". Mi sono piaciute tantissimo le conversazioni tra i due: sono originali e fuori dal comune, alternano battute e frecciatine ad argomenti più sensibili e profondi che inteneriscono il lettore e lo fanno tifare per la loro unione.
Mi sono rimasti impressi anche i dialoghi che la donna teneva con il proprio cervello: so che può sembrare una cosa un po' inquietante, ma ho trovato che rendessero la narrazione più interessante e stuzzicante, poichè aiutano a conoscere meglio la mente e i modi di pensare della protagonista.
La scena finale è descritta in maniera un po' frettolosa, ma è abbastanza sconvolgente e adatta.
Insomma, nonostante un paio di punti negativi la storia si riscatta e diventa molto d'impatto; adatta per chi, come me, ama le storie con personaggi problematici e non si lascia impressionare da poco.


VOTO: 7

lunedì 25 marzo 2013

Chocolat - Joanne Harris

Chocolat - Joanne Harris
Pagine: 327
Edizione: Garzanti
Titolo originale: Chocolat


TRAMA
E' martedì grasso quando nel villaggio di Lansquenet arrivano Vianne Rocher e la sua giovane figlia Anouk. La donna è assai simpatica e originale, sexy e misteriosa, forse è l'emissaria di potenze superiori (o magari inferiori). La Céleste Praline, la sua pasticceria, ben presto diviene un elemento di disordine, soprattutto per il giovane curato Francis Reynaud. Il tranquillo villaggio diventa più disordinato, ribelle e soprattutto felice.


RECENSIONE
Un romanzo ambientato nel periodo che va da Carnevale alla domenica di Pasqua, e quindi perfetto per questo momento.
Comincerei dicendo che mi ha stupito molto: me l'ero sempre immaginato come una storia d'amore, ma in realtà è del tutto diverso.
E' come un diario di bordo di Lansquenet, un piccolo paesino "ghiacciato" in vie di pensiero arretrate e poco tolleranti, con abitanti freddi e distaccati, sconvolto dall'arrivo della donna che scioglierà la lastra di ghiaccio che li avvolge trasformandola in cioccolato fuso.
La storia ci viene raccontata da un'alternanza di capitoli con punti di vista di due personaggi contrapposti fra loro: alcuni hanno la voce della protagonista Vianne; altri del curato Reynaud, che si rivolge a qualcuno la cui identità non ci viene rivelata per buona parte del libro, ma si lascia solo intuire che si trovi in ospedale in stato di coma.
Sono frequenti i nomi e i termini espressi in francese, per facilitare l'immedesimazione del lettore.
L'atmosfera che trapela dai racconti del prete è di oppressione, sacrificio e smarrimento, provocati dalla sua poca tollerenza e da quella che io reputo una fissazione eccessiva per la fede; mentre quella che ci viene raccontata da Vianne lascia trapelare qualcosa di magico: gli amici immaginari della piccola Anouk, che in verità sono solo un modo per sfuggire alla solitudine che la circonda; la città che si rianima; la stessa Vianne con il suo intuito da strega e tutti i riti e scongiuri appresi dalla madre.
Ci sono tre aspetti che mi sono piaciuti particolarmente di questo libro. 
Il primo è l'attaccamento, l'amore smodato che scorre tra madre e figlia protagoniste.
Il secondo è il modo in cui l'autrice ci racconta l'animo di Vianne: mi sono piaciuti tantissimo i passaggi che parlavano del senso di appartenenza di cui la donna sente un disperato bisogno, ed anche i ricordi che riaffiorano dal suo passato legati a ciò che si prova a vivere scappando da un luogo all'altro, come "I posti  non perdono la loro identità, per quanto si viaggi lontano. E' il cuore che dopo un po' comincia a sgretolarsi.".
Il terzo aspetto è l'aria di rivoluzione che comincia a soffiare nel villaggio, personificata nel personaggio che mi ha colpito di più: Armande Voizin. E' una signora con uno spirito affine a quello di Vianne  e che, nonostante l'età avanzata, è ancora una ribelle che fa valere le proprie opinioni a qualsiasi costo.
E' un romanzo particolare, che ci impiega un po' ad ingranare e a farci sentire partecipi, ma che quando lo fa, rende il lettore "affamato" di conoscere le sorti del paesino e di sapere chi vincerà tra le antiche tradizioni e uno spirito libero di rivoluzione.


VOTO: 7

domenica 24 marzo 2013

R.E.M. - Autori Vari

R.E.M. - Autori vari
Pagine: 558
Edizione: La Mela Avvelenata


TRAMA
R.E.M. raccoglie 13 racconti, 13 ore di terrore, che vi trascineranno nel delirio, attraverso una spirale di ossessioni, timori, fobie e incertezze. Cadrete vittime dell'incubo assistendo inermi alla follia di personaggi in bilico sul baratro.
A cura di: Alexia Bianchini
Autori: Daniela Barisone, Alexia Bianchini, Diego Collaveri, Mario De Martino, Pellegrino Dormiente, Connie Furnari, Anna Grieco, Matteo Mancini, Luigi Milani, Fiorella Rigoni, Gloria Rochel, Monique Scisci, Maurizio Vicedomini.


RECENSIONE
Un'antologia molto variegata ed eterogenea, così come le sensazioni che mi ha trasmesso: alcuni racconti mi sono piaciuti tantissimo; altri, anche se un po' confusi, mi hanno affascinato senza un motivo preciso; altri ancora non mi sono piaciuti per niente.
Per quanto riguarda i primi, vorrei mettere in luce soprattutto:
"Notte di paura - II ora" di Alexia Bianchini: non è particolarmente paurosa, ma intensa. Unisce con destrezza più temi e generi. Streghe e licantropi, oscuri ricordi che riaffiorano dal passato, ma anche un amore ritrovato nei confronti della madre, quello presente per il figlio, e tutta la forza d'animo che essi forniscono.
"Il circo degli orrori - III ora" di Diego Collaveri: questo è proprio il genere di storia che mi sarei aspettata di ritrovare in un'antologia horror. Tiene attaccati alle pagine, è abbastanza macabra, intrigante, piena di suspense ed anche originale.
"Giochi nel buio - X ora" di Gloria Rochel: un racconto pieno di mistero, strutturato molto bene. Gli indizi ci vengono forniti poco alla volta, in modo che il lettore resti intrigato e non si stacchi, per scoprire cosa c'è di oscuro ad avvolgere i protagonisti. Anche il finale mi è piaciuto: un lietofine, ma non inappropriato o strappalacrime. 

Nella seconda categoria, di quelli che mi hanno affascinato nonostante la loro stranezza, metterei:
Edulis Oniria - V ora" di Pellegrino Dormiente: divisa in parti, è veramente delirante e difficile da seguire. Il lettore è sballottato, come il protagonista, da uno scenario all'altro, con diversi personaggi, diverse presenze indefinite, un misto tra la realtà e il sogno. Una donna che ci perseguita, sempre presente. Poi troll e esseri soliti dei racconti fantasy si mescolano a scenari di battaglie e a stralci di conversazione con il proprio "io". Nonostante sia così confuso, c'è stato un qualcosa che mi ha preso e mi ha colpito.
"Rewind day - XII ora" di Monique Scisci: una storia del terrore particolare, in cui si uniscono elementi della quotidianità di tutti (la galleria e l'ansia di arrivare tardi al lavoro), le leggende metropolitane e un limbo, un mondo parallelo irreale. Anche questa è abbastanza confusa al principio, ma alla fine viene in un certo modo "riavvolto il nastro" e, in aggiunta, mi è piaciuta l'idea di fondo.

Per quanto riguarda quelli che non mi sono piaciuti per niente, non ho molte parole da spendere: "Adiaphora - I ora" di Daniela Barisone"Chiedilo al buio - IV ora" di Mario Di Martino, o "Il signore degli alchimisti - VIII ora" di Matteo Mancini.
La prima comincia con una scena molto forte e prosegue in maniera un po' scoordinata; la seconda mi è sembrata poco adeguata al tema horror e apparentemente inconcludente, mentre la terza è troppo surreale.

Insomma, se amate il mistero e la paura, in questa antologia troverete una serie variegata e contraddistinta di racconti, per accontentare i gusti di ognuno.


VOTO: 7

mercoledì 20 marzo 2013

Monoceros - Suzette Mayr

Monoceros - Suzette Mayr
Pagine: 328
Edizione: Miraviglia editore
Titolo originale: Monoceros


TRAMA
Una scuola canadese cattolica. "Qualcuno ha scribacchiato 6 1 frocio con un pennarello rosso sul suo armadietto". Così Patrick Furey, diciassette anni, si suicida, dopo essersi incontrato un ultimo glorioso martedì con Ginger nel loro posto speciale, al cimitero. Sullo sfondo la neve di Calgary e una moltitudine di ragazzi e di emozioni, perchè in Monoceros i ragazzi possono essere crudeli e indifferenti, fragili e soli.
L'autrice inchioda le voci dei protagonisti ad una trama durissima, esplora l'effetto a catena che il suicidio del ragazzino ha su un gruppo eterogeneo di adolescenti.  Nel cast figurano la crudele e spietata Petra e la sensibile Faraday, ossessionata dalla verginità e dagli unicorni che acquisterà in internet, Gretta, la madre di Patrick che cerca disperatamente di elaborare il lutto per la perdita del figlio, ma anche il preside Max e l'assistente scolastico Walter, legati da una relazione gay in forte crisi. Evitando sempre il sentimentale l'autrice ci offre il supremamente reale, con personaggi egoisti, violenti, immaturi, ma molto umani.


RECENSIONE
Monoceros è il nome di una costellazione e significa "unicorno".
Nel libro questi animali sono visti come simbolo di purezza e giustizia, elemento completamente assente all'interno della vita scolastica e privata degli studenti o dei professori del liceo St. Aloysius, che si mostra come una costellazione di tormenti e sensi di colpa.
La storia si apre con un capitolo intitolato "La Fine", una contrapposizione significativa e che racchiude in sè il vero significato del romanzo. Infatti, dalla fine della vita di Patrick,  che viene chiamato per la maggior parte della storia semplicemente "il ragazzo morto", l'autrice ci mostra le varie reazioni che nascono della gente che lo circondava.
I personaggi ci raccontano dai vari punti di vista i loro sentimenti, lo scorrere delle  giornate o qualche flashback confuso, e questa è la prima cosa che ho amato nel libro: mi è sempre piaciuto analizzare nel dettaglio le persone, ma anche i personaggi dei libri, conoscerne ogni singola cosa riguardante il carattere e il modo di comportarsi in una certa situazione. 
Ci si ritrova a vivere il dolore e la frustrazione, ma anche semplicemente la quotidianità che li circonda e che non è mai monotona o scontata. Questo avviene perché tutti sono molto molto particolari, quasi grotteschi, portati all'eccesso, e questo li rende originali ed indimenticabili.
Ognuno di loro ha un segreto, un ossessione o un problema di carattere sentimentale che li tormenta. C'è chi è depresso a causa di un divorzio, chi vive un rapporto omosessuale segreto in piena crisi o chi si rinchiude in un mondo fantastico tutto suo per sfuggire ad una realtà che non le appartiene.
Tra tutti, Petra è quella che mi ha colpito di più, perché ci viene mostrata sotto due aspetti contrapposti: da una parte la bulla senza cuore che tormenta il ragazzo gay e che sembra rimanere del tutto indifferente alla notizia del suicidio; dall'altra una normale adolescente ferita, che si rifugia dietro i lunghi capelli, tormentata dall'amore quasi viscerale per un ragazzo che non la ricambia pienamente. 
Il lettore viene trascinato in un vortice frenetico di pensieri, e ho amato la scrittura dell'autrice. Non lascia nulla all'immaginazione, è sorprendentemente schietta, anche a costo di risultare volgare (cosa che però non avviene). Non aspettatevi inutili giri di parole o allusioni, le immagini crudeli e piene di dolore, ma terribilmente reali, ci vengono sbattute in faccia come un secchio di acqua gelida. 
E' un romanzo sincero e commovente, ma anche ironico nei punti giusti, e meriterebbe di essere più conosciuto di quello che è. 


VOTO: 9

mercoledì 13 marzo 2013

Hybrid - Kat Zhang

Hybrid - Kat Zhang
Pagine: 407
Edizione: Y Giunti
Titolo originale: What's left of me


TRAMA
In un mondo alternativo, ogni persona nasce con due diverse personalità, due anime. Con il passare del tempo, in modo naturale, l'anima dominante prende il sopravvento e quella recessiva viene dimenticata, scompare come un amico immaginario che ci ha tenuto compagnia solo nell'infanzia. Il sopravvivere delle due anime dopo la pubertà è illegale e visto dalla società come un'aberrazione da correggere. 
Ma in Addie, nonostante i suoi sedici anni, è ancora presente Eva, la sua seconda anima.
Rannicchiata nella mente di Addie, Eva interagisce con l'altra parte di sè: come due vere sorelle si amano, si proteggono, ma possono diventare anche gelose l'una dell'altra.
Nonostante tutti i tentativi per difendere e nascondere l'esistenza della debole Eva, il segreto di Addie viene scoperto.


RECENSIONE
Ed ecco che un altro libro della Y Giunti si unisce al mio repertorio. 
La copertina mi aveva colpito da subito e dopo la lettura, riguardandola, ho trovato che si adattasse perfettamente alla storia: un volto, gli occhi pieni di preoccupazione ed angoscia, le dita posate sulle labbra come se la ragazza avesse bisogno di esaminarsi e di sentire la propria presenza. Anche la trama mi era sembrata molto accattivante ed originale; basandosi su essa, l'autrice crea in maniera perfetta una storia che ne sia all'altezza. 
La particolarità di questo libro sta nel fatto che il vero protagonista non sia semplicemente una persona, un corpo che dice o che fa, bensì le due anime in esso racchiuse. 
A volte, ci capita di dire qualcosa che non avremmo voluto dire o di sentire una voce nella testa che ci dice "non farlo". Kat Zhang si basa su questo e trasforma una normale coscienza in un'anima, dandogli forma e carattere proprio (e devo dire che, dopo aver letto questo libro, mi sorge il dubbio che essa esista davvero).
Tra le due anime, la narratrice è Eva che ci racconta dal suo punto di vista ciò che avviene in due mondi diversi: quello esterno e quello interno al corpo in cui "abita" con la sorella. Nel primo, Addie cerca di condurre una vita normale nascondendosi dietro una maschera di distacco e freddezza; il secondo è affollato dalle conversazioni delle due, che comunicano attraverso il pensiero. In questi dialoghi spicca l'uso del "noi": la nostra voce, la nostra stanza, la nostra bocca; come per calcare, per far comprendere quanto sia forte il legame tra le anime, unite come sorelle, ma anche quanto sia ancora presente e partecipe Eva.
La lettura è scorrevole grazie al linguaggio utilizzato, semplice e attuale, ma soprattutto perchè l'autrice pone al termine di ogni capitolo un avvenimento particolare o una strana affermazione che incuriosisce e spinge a proseguire. Non ci si accorge nemmeno di voltare le pagine, tanto si è immersi nel tormento, l'angoscia e l'oppressione di Eva e Addie. 
Soffermandomi su queste due, direi che mi è piaciuta più Eva che Addie. Quest'ultima ha un carattere molto freddo e facilmente irritabile, mentre l'altra è l'opposto. A mio parere, fra le due, l'anima che avrebbe veramente meritato di dominare è quella che ci viene invece mostrata come recessiva. E' caratterizzata dalla voglia di vivere e disposta a tutto per riuscirci, ha un carattere forte ed è orgogliosa, ma anche sensibile.
Un libro originale, fuori dalle righe; crea dipendenza, rapisce e "perseguita" il lettore lasciandogli una strana sensazione addosso anche dopo aver voltato l'ultima pagina.


VOTO: 9

domenica 10 marzo 2013

Patto con il vampiro - Tiziana Cazziero

Patto con il vampiro - Tiziana Cazziero
Pagine: 149
Edizione: Libro Aperto


TRAMA
Sonia vive apparentemente una vita tranquilla, è una giornalista che punta al successo e alla carriera. Il suo passato però, è ombrato da un vecchio episodio che ha gettato del mistero sulle sue origini e la sua esistenza. 
In prossimità della notte di Halloween, Sonia fa uno strano sogno: una insolita e inquietante richiesta di aiuto che tornare dal suo enigmatico trascorso.
Decide così di occuparsi di un'inchiesta che riguarda strane sparizioni e morti violente di donne. Da qui ha inizio un percorso a ritroso nel tempo, dove la protagonista verrà a conoscenza delle sue vere origini e si imbatterà in qualcosa che non avrebbe mai potuto immaginare: scoprire che le fiabe che ti raccontavano da bambina in realtà non sono solo fantasia, ma realtà, la tua, quella in cui tu sei la protagonista principale.


RECENSIONE
Il libro si apre con un flashback: un avvenimento del passato misterioso ed intrigante. Ovviamente, per lasciare un alone di mistero, esso non viene chiarito subito e la narrazione procede nel presente. Qui, come in un vero e proprio giallo, ci vengono progressivamente forniti piccoli indizi ed il lettore è spinto ad andare avanti per riuscire a mettere a posto tutti i tasselli del puzzle.
I personaggi non sono molto caratterizzati ma comunque ben pensati e posti in due ambientazioni abbastanza originali: Roma e Scozia. A metà fra il mondo della realtà e quello della magia, la prima ci viene presentata come l'apparente città natale della protagonista e quindi luogo accogliente e familiare, aspetto che poi Sonia ritroverà in un paesino sperduto della Scozia, terra di mistero e di castelli leggendari.
L'unico inconveniente è che quando finalmente si comincia a comprendere quale sia il mistero che avvolge la donna, ci viene spiegata ogni cosa in maniera frettolosa e tutta in una volta: ciò colpisce come una pallottola il lettore, che deve assimilare molte informazioni e si vede tolto il divertimento di intuire una soluzione. Secondo me, si sarebbe dovuto lasciar un po' più spazio alla suspense,  magari chiarendo una situazione alla volta in piccoli colpi di scena anziché in uno solo. 
Inoltre, molte volte la scrittrice omette alcuni particolari per poi riprenderli in seguito. Questo confonde un po' il lettore che, oltre a doversi concentrare su ciò che sta avvenendo deve anche tenere a mente quei dettagli ancora da chiarire.
Successivamente il libro scorre abbastanza bene e nell'ultima parte, in cui sono presenti scontri e combattimenti, le descrizioni sono molto realistiche e ben fatte: ci viene trasmessa una sensazione di ansia e angoscia e si è spinti ad andare avanti per togliersela di dosso.
Anche il finale è abbastanza sorprendente: invece del solito lieto fine tutto rose e fiori, ci viene proposta una situazione inaspettata e non scontata, ed in questo punto il libro si riscatta un po'.
Un romanzo con cui ho avuto un rapporto di amore-odio e di cui, forse a causa della alte aspettative, sono rimasta un po' delusa.


VOTO: 5/6

sabato 9 marzo 2013

#LIEBSTER BLOG AWARD


Liebster Blog Award è un premio, ideato in Germania, che viene assegnato a blogger meritevoli con meno di 200 followers.

Grazie a La Gradiva e a Sound Of Books per avermi nominata. 

Ecco le regole da seguire:
- ringraziare i blog che ti hanno assegnato il premio citandoli nel post
- rispondere alle undici domande poste dal blog stesso
- scrivere undici cose su di te
- premiare, a tua volta, undici blog con meno di 200 followers
- formulare altre undici domande a cui gli altri blogger dovranno rispondere
- informare i blogger del premio assegnato

Ecco le risposte alle domande di La Gradiva:
Qual è per te un personaggio indimenticabile dei libri?
Assolutamente Mr Darcy di Orgoglio e Pregiudizio, mi sono innamorata da lui da subito, ma porterò per sempre nel cuore anche Elizabeth Bennet.

Qual è il tuo classico preferito?
Facilmente intuibile dalla risposta precedente: Orgoglio e pregiudizio. Ma mi piace moltissimo anche Cime tempestose. Inoltre, me ne rimangono molto altri ancora da leggere.

Sottolinei quando leggi?
Si, con un evidenziatore giallo o una matita. Mi piace poi sfogliare i libri e leggere le frasi che mi avevano colpito alla prima lettura.

Leggi fumetti? Se sì, quali preferisci in assoluto? 
No, non leggo fumetti.

Qual è il tuo rapporto con gli ebook?
Negli ultimi mesi li sto sfruttando moltissimo, ma sinceramente non li posso sopportare. Amo il cartaceo. L'odore della carta, o anche il solo fatto di poter sfogliare le pagine, non si lascerà mai superare dalla versione tecnologica.

Su cosa basi la scelta quando regali dei libri?
Ho la mania di sbirciare le librerie quando vado in casa di amici o parenti, quindi sono abbastanza informata sui gusti. Altrimenti regalo libri che a me sono piaciuti particolarmente e di cui mi piacerebbe parlare con la persona che li riceve. 

Perchè sei un book blogger?
Perchè amo i libri e mi piace parlarne, per cui sfrutto il blog per nutrire questa mia passione.

Secondo te i blogger influenzano la vendita dell'editoria?
Secondo me sì, i blogger aiutano molto a pubblicizzare e diffondere.

Hai mai pensato di scrivere un libro?
Sì, moltissime volte, ma ogni volta che comincio una storia mi fermo a metà e la lascio in sospeso. Sarebbe il sogno di mio padre, quello di vedermi scrittrice, e spero di riuscire a soddisfarlo, un giorno.

Cosa pensi in genere delle classifiche di vendita dei libri?
Non le guardo nemmeno, perchè so già che ciò che vedrò non mi piacerà. Ogni volta che provo a leggere "il libro più venduto del momento" ne rimango profondamente delusa.

Quale libro poco conosciuto consiglieresti a chi ti sta leggendo in questo momento?
Mi viene in mente "I cacciatori del tempo" di Vanna De Angelis o "Stranieri come noi" di Vittorio Zucconi. Il secondo l'ho letto per la scuola, e penso sia un libro che ognuno di noi debba leggere almeno una volta nella vita: ci racconta di culture sconosciute e aiuta ad aprire la mente a nuovi modi di pensare.

Ecco le risposte alle domande di Sound Of Book:
Quale libro avresti voluto scrivere tu e perchè?
"Molto forte incredibilmente vicino". E' uno dei miei libri preferiti e ogni volta che lo leggo rimango affascinata dalle storie che racconta e dal modo in cui le scrive, tutto assume un aspetto quasi poetico e una profondità assurda.

Quale personaggio libresco ti rappresenta meglio?
Domanda molto molto difficile! Mi viene in mente Alaska del libro " Cercando Alaska" di John Green: è una femminista convinta, ama i libri e la sua camera da letto ne è completamente tappezzata e tende a tenere i suoi sentimenti tutti per sè, senza rivelarsi mai completamente, in modo da riuscire sempre a sorprendere chiunque.

A quale libro avresti cambiato il finale e perchè?
Non me ne viene in mente nessuno. Sarà perchè quando un finale non mi piace, il libro perde completamente significato e lo rimuovo completamente dalla memoria!

Di quale personaggio vorresti leggere una nuova storia?
Di Johanna, protagonista de "La Capoclan" di Anna Grieco. Era un personaggio che mi aveva colpito molto per il suo forte temperamento e mi piacerebbe rileggere qualcosa su di lei.

Qual è il tuo film preferito?
Per quelli che ho visto fino ad ora, direi "Eternal sunshine of the spotless mind" che in italiano è stato trasformato in "Se mi lasci ti cancello", titolo che lo fa sembrare uno dei soliti filmetti da quattro soldi. Mi è piaciuta la trama, l'originalità, le scene memorabili e anche la scelta del cast.

Quale film (tratto da un libro) avresti girato in modo diverso?
"Cappuccetto rosso sangue". Avevo preso il libro con noncuranza, ma mi sono dovuta ricredere perchè mi è piaciuto molto, soprattutto il finale aperto che lascia tutto all'immaginazione del lettore. Nel film il finale viene completamente cambiato e mi ha lasciato un po' l'amaro in bocca.

Qual è la tua saga/trilogia preferita?
Mi sono piaciuti moltissimo i tre libri degli Hunger Games, di cui aspetto con ansia l'uscita del secondo e terzo film.

Quale libro vorresti non fosse mai stato scritto?
"I passi dell'amore di Nicholas Sparks" o "Un giorno questo dolore ti sarà utile" di Peter Cameron. Il primo è, a mio parere, una copia mal riuscita del meraviglioso "Love story" di Erich Segal; mentre il secondo, nonostante abbia riscosso un po' di successo, mi è sembrato un libro abbozzato ed inconcludente.

Ne avessi la possibilità, scriveresti un libro e di che genere?
Ho cominciato tante storie, ma non le ho mai concluse. Probabilmente scriverei una storia che abbia come protagonisti degli adolescenti, legati da legami particolari. Mi piacerebbe che fossero molto molto strani e ben caratterizzati, in modo da restare nel cuore dei lettori.

Quale storia (narrata in un libro) ti piacerebbe vivere in prima persona?
Rinomino per la centesima volta "Orgoglio e pregiudizio", di cui mi piacerebbe vivere l'amore di Elizabeth e Mr. Darcy. 
Oppure, "Delirium" di Lauren Oliver. So che la mia scelta possa sembrare strana, visto che il libro è un distopico e narri di una società oppressa in cui l'amore è proibito, ma un mondo così mi affascina. Allo stesso modo, ho amato lo sconvolgente amore tra Lena e Alex, tale da mettere in pericolo la vita di entrambi.

Quale personaggio libresco vorresti come migliore amico?
Margo Roth Spiegelman di "Città di carta" di John Green. Penso che mi ci troverei molto bene: è spericolata e ribelle. Non so cosa darei per passare le mie giornate con lei.

11 fatti random su di me:
1. Mi piacciono moltissimo le giornate di pioggia, nonostante condizionino il mio umore in maniera drammatica.
2. Sono terribilmente aracnofobica e claustrofobica.
3. Ho tre gatti
4. Ho una vera e propria fissa per gufi e civette: ho moltissimi accessori raffiguranti questi animali e li disegno ovunque.
5. Odio le smancerie.
6. Bevo tantissimo caffè, nonostante mi faccia diventare molto più nevrotica e logorroica di quanto già sono.
7. Mi piace "studiare" le persone e aiutarle, per questo vorrei diventare una psicologa, anche se con gli studi di lingue che sto facendo non centri più di tanto.
8. La mia stagione preferita è l'autunno, soprattutto per i colori delle foglie secche e per le felpe enormi.
9. A Settembre ho iniziato a frequentare gli allenamenti di Fit Boxe e me ne sono completamente innamorata: più che un allenamento è diventato uno sfogo.
10. Adoro i negozi piccoli e colmi di oggetti, penso sempre che abbiano un qualcosa di magico che li rende diversi dagli altri.

Ecco le domande a cui i blogger scelti dovranno rispondere:
1. Qual è il tuo libro preferito e per quale motivo ti è rimasto nel cuore?
2. Qual è un personaggio che hai amato più di tutti?
3. Dove leggi solitamente? Hai un luogo preferito?
4. Il formato, il titolo o la copertina, influiscono sulla scelta di un libro?
5. Se dovessi scrivere un libro, di che genere lo scriveresti?
6. Ebook o cartaceo?
7. Qual è una citazione, o una scena di una storia, che ti è rimasta impressa?
8. Da cos'è nata la tua passione per la lettura? 
9. Pensi che, un giorno, le recensioni dei libri diventino il tuo lavoro?
10. Quale film, tratto da un libro, ti ha colpito particolarmente e quale vorresti non fosse mai stato girato?
11. C'è un particolare argomento che ti piace ritrovare nelle tue letture?

Ed ora, ecco i blog che ho deciso di premiare:

mercoledì 6 marzo 2013

Cenere - Grazia Deledda

Cenere - Grazia Deledda
Pagine: 316
Edizione: San Paolo


TRAMA
Sullo sfondo la Sardegna piena di simboli e ricordi tipica dei romanzi di Grazia Deledda. In primo piano il romanzo delle passioni elementari e comunque radicali: Olì che conosce l'amore e giovanissima si scopre tradita; Anania, cercatore di tesori inesistenti, inconsapevolmente crudele; il figlio dei due costretto a crescere senza la prospettiva di una normale vita familiare. I personaggi sono mossi dalle emozioni più forti e contrastanti, da odi e amori irriducibile, ed è la famiglia a rimanere travolta in questo violento turbinio, tanto da uscirne arsa, bruciata fino a rivelare, nell'ultimo residuo, tutto il suo valore.


RECENSIONE
In questo periodo avevo voglia di leggere una storia d'amore, ma la professoressa di italiano ci ha assegnato "Cenere" e "Una donna"
Ciò che mi aspettavo da questo libro erano lunghe descrizioni delle tradizioni e dei paesaggi sardi, con inserito ogni tanto un episodio di vita quotidiana. In realtà, le descrizioni ci sono, ma fanno come da cornice alla vita dei protagonisti: i fenomeni atmosferici e il susseguirsi delle stagioni influenzano e si adeguano ai loro stati d'animo, più volte vengono paragonati ai sentimenti. Mi sono anche sorpresa quando ho scoperto che l'amore e le disgrazie della vita sono l'elemento caratterizzante di questo romanzo, quindi si è proprio adattato a ciò che avevo voglia di leggere.
All'inizio la storia ci parla di Olì, poi la nostra visuale si sposta su suo figlio, chiamato Anania come il padre, e seguiamo la sua formazione fino all'età adulta. Questo personaggio è abbastanza comune, ognuno di noi ci si può rivedere. Ho avuto con lui un rapporto di amore-odio. Una figura che invece mi è piaciuta molto è quella di Margherita che, pur svolgendo un ruolo secondario, è ben caratterizzata. Ho adorato il suo carattere e, a differenza del disaccordo che provavo nei confronti delle decisioni di Anania, ho sempre approvato le sue scelte.
Parlando di fatti di vita quotidiana, non ci sono particolari colpi di scena o avventure, ma risulta comunque coinvolgente e spinge il lettore ad andare avanti. Ciò avviene anche grazie alla scrittura: abbastanza attuale, nonostante il libro sia del 1904, e realistica; usa molte espressioni dialettali (spiegate in note a fondo pagina) che aiutano il lettore ad immedesimarsi.
Vi è una piccola parte con ambientazione a Roma che ho trovato veramente ripetitiva e monotona, forse a rappresentare la routine urbana o l'estraniazione di Anania, ma non mi è comunque piaciuta.
Nel complesso, ho trovato questo libro per niente frivolo e con significati profondi: a volte, quando si parla dell'amore o della vita, si tende a ripetere sempre le stesse cose, stile "minestra riscaldata", mentre la Deledda usa frasi che descrivono perfettamente ciò che una persona può provare ed il lettore ci si rivede e ne resta colpito. 
Un romanzo da gustare e da leggere con attenzione.


VOTO: 8 

venerdì 1 marzo 2013

Intervista a Connie Furnari

Connie Furnari, autrice di "Stryx, il marchio della strega"

Ciao Connie, benvenuta nel blog "Smell of books", presentati ai nostri followers!
Salve a tutti, è un piacere essere qui!

Ho letto il tuo libro Stryx (qui la recensione). Da cos'è nata l'idea di una storia di streghe? Anche tu un'eterna appassionata di questo argomento come me?
Si, la magia è un argomento troppo affascinante. Volevo scrivere un urban fantasy che parlasse di vere streghe, con tanto di scopa volante, gatti neri e corvi...La storia inizia a Salem nel Seicento, la patria della magia, una città densa di misteri.

Le due protagoniste, Sarah e Susan, sono due personaggi molto particolari e legati da un forte legame. Ti sei ispirata a qualcuno? In quale delle due ti rivedi di più?
Sia Sarah che Susan rappresentano tratti del mio carattere portati all'eccesso: non sono così buona come Sarah ma neppure tanto maliziosa come Susan...il loro rapporto è il tipico legame tra sorelle fatto di affetto, ma anche di ripicche e gelosia. 

Su molti blog il tuo romanzo è stato paragonato alla serie tv "Buffy L'ammazzavampiri". Cosa pensi di questo paragone?
Sono molto contenta! Ho sempre amato Buffy e per scrivere Stryx mi sono ispirata ai consigli di Joss Whedon, regista di Buffy: nelle interviste dispensa sempre consigli, a lui mi son ispirata per le battute sarcastiche e piccanti, i momenti drammatici e comici, e per i cattivi "con il senso dell'umorismo".

Se dovessero tratte un film dalla tua storia, quali attori vorresti interpretassero i personaggi principali?
Nel mio blog ho dedicato ampio spazio a questo! Per Scott mi sono ispirata fisicamente a Orlando Bloom, peer Marco alle fattezze fisiche dell'attore Rufus Sewell da ragazzo. Sarah e Susan le vedrei invece con le fattezze dell'attrice Kate Mara per Sarah (capelli rossi, viso acqua e sapone) e Britney Spears per Susan (quando la cantante cantava Baby one more time, agli esordi). Cercate le foto di questi attori per farvi un'idea fisica dei miei personaggi!

Quali altri libri hai scritto oltre a questo avvincente romanzo pubblicato nel 2011 da "Edizioni della sera"?
Ho in programma la pubblicazione di altri paranormal romance, quindi teniamoci in contatto! In passato ho pubblicato in varie antologie e vinto concorsi, sul mio blog trovate la mia biografia completa.

Sei iscritta a qualche social network? Dove possono seguirti i nostri followers?
Per chiunque volesse contattarmi, la mia mail è conniefurnari@hotmail.it, il mio blog invece è questo (offro servizi per esordienti, contest, affiliazioni, ecc). Sono anche su Facebook.

Questa era l'ultima domanda. Hai qualcosa da dire ai tuoi lettori?
Ringrazio tutti quelli che hanno amato e che amano Stryx, il loro calore mi da la forza di continuare a scrivere! E ringrazio voi, per aver passato un po' di tempo con me, siete fantastici! Vi aspetto nel mio blog!

Grazie Connie, alla prossima.