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mercoledì 27 febbraio 2013

Red Passion, ouverture - Emma J. Olivares

Red Passion, ouverture - Emma J. Olivares
Pagine: 30
Edizioni: La mela avvelenata


TRAMA
Alastair è un demone millenario sempre alla ricerca di nuovi adepti. Un giorno la sua caccia lo conduce al Bacio di Venere, il ritrovo della feccia della Grande Mela. Qui incontra Cassie, una bellissima spogliarellista dai capelli rosso fuoco. 
Il demone intuisce subito che quella ragazza ha le potenzialità per divenire una potente procacciatrice di anime e decide di irretirla sfruttando la lussuria che è capace di suscitare nell'altro sesso. Passione, inganno e desiderio. Sono questi gli ingredienti che vi lasceranno tutto il tempo con il fiato sospeso, perchè non sempre quella che sembra corrisponde alla verità...


RECENSIONE
Un racconto di 30 pagine, prologo di una saga che uscirà a breve e vede come protagonista la misteriosa Cacciatrice Rossa, ovvero Cassie.
Pur essendo breve risulta intrigante e scorrevole; presenta una scrittura frenetica con cui il lettore viene "sballottato" come una pallina di flipper da un night club ad una stanza d'appartamento, ed infine in un vicolo. 
Una storia che incuriosisce e che, con il suo finale aperto, spinge il lettore a dover leggere assolutamente la versione intera per scoprire cosa succederà.
A me ha fatto questo effetto e, grazie a questa anteprima, mi aspetto che i tre personaggi presentatici (Alastair, Cassie e il misterioso uomo incappucciato) siano originali e ben caratterizzati, assetati di verità e vendetta. 
Ora, aspettiamo solo la pubblicazione.


VOTO: 4,5 su 5 

Per scaricare il racconto in formato epub, clicca qui

martedì 26 febbraio 2013

Intervista a Lucilla Leone

Lucilla Leone, autrice di "Indio"



Ciao Lucilla, benvenuta nel blog "Smell of books", presentati ai nostri followers!

Ciao a tutti i lettori di Smell of books, sono Lucilla Leone, autrice e mamma di due bellissimi figli.
Il mio primo romanzo "Indio" edito da Edizioni R.E.I. mi sta già dando molte soddisfazioni e spero me ne dia tante altre ancora. Sono lusingata per le recensioni e i complimenti che ricevo quasi ogni giorni anche tramite mail dai miei lettori che sono meravigliosi! Grazie.

Ho letto il tuo libro "Indio" e mi è piaciuto molto, come puoi vedere dalla recensione (cliccare qui per leggerla). Da cos'è nata l'idea per questo romanzo?
In quel momento non lavoravo, avevo appena partorito per la seconda volta, ero in pausa e pian piano ho iniziato a pensare a una cosa che avevo sempre desiderato ma che non avevo ancora mai realizzato: scrivere un romanzo. Lo provai a fare al liceo, e ricordo che piacque moltissimo a tutti. Era un fantasy medievale, avevo appena scoperto Tolkien, poi però quel piccolo capolavoro andò perduto...

C'è un motivo particolare per cui hai scelto di inserire nella tua storia proprio la cultura indiana? Ne sei particolarmente affascinata o legata in qualche modo?
Ne sono estremamente affascinata! Penso sia stato uno dei popoli più interessanti sotto il punto di vista delle tradizioni tramandate e delle credenze mistiche. Per me sono magia!

Il tuo libro è stato pubblicato dalla casa editrice Edizioni R.E.I., i tuoi lettori lo possono già trovare nelle librerie?
Innanzitutto in tutte le librerie che collaborano con Edizioni R.E.I., basta andare sul sito della casa editrice (qui) cliccare sulla pagina 'librerie' per consultarle: sono molte e in tutto il territorio nazionale. Poi si trova online sul sito stesso, e su tutti i principali webstore.

Hai intenzione di scriverne altri o qualche idea per nuovi racconti?
Ne sto già scrivendo uno nuovo, ma del tutto differente: niente fantasy, niente thriller, niente suspence e magia: ho voltato pagina nel vero senso della parola e credo che i miei lettori ne resteranno colpiti.

Lo aspettiamo tutti con ansia, Lucilla! 
Un'altra domanda: se dovessero trarre un film dalla tua storia, quali attori vorresti interpretassero i personaggi principali?
Questo è praticamente impossibile da definire: non ci sono in giro attori dalle tipiche fattezze degli indios americani, quindi non ne avrei la più pallida idea! Intanto spero che lo facciano!

Sei iscritta a qualche social network? Dove possono seguirti i nostri followers?
Sulla pagina Facebook di Indio (qui), sulla pagina del mio blog di recensioni e news editoriali (qui) e sul mio stesso blog (qui).

Questa era l'ultima domanda. Hai qualcosa da dire ai tuoi lettori?
Voglio dire ai miei lettori che sto vivendo una bellissima avventura, e ringrazio ognuno di loro per avermi dato fiducia. Essere un esordiente in Italia è più dura che in qualsiasi altro posto e soltanto i lettori possono decretare l'arrivo alla meta per noi scrittori!
A presto e buona lettura!

Grazie per il tuo tempo! A presto. 

lunedì 25 febbraio 2013

Stryx, il marchio della strega - Connie Furnari

Stryx, il marchio della strega - Connie Furnari
Pagine: 292
Edizione: Edizioni della sera


TRAMA
Dopo aver vissuto in Inghilterra, Sarah, una potente strega, torna a Salem decisa a ricominciare una nuova vita senza la magia. Inaspettatamente, giunge la sorella minore: Susan, strega intrigante e perversa che ha scelto di passare al lato oscuro per la sete di potere, determinata a sconvolgere l'esistenza di Sarah e degli ignari studenti del liceo di Salem. 
La vita scolastica si rivela fin da subito molto più dura del previsto. L'unico apparentemente interessato a conoscerla è un giovane dai grandi occhi grigio azzurro: Scott. Il solo ad essere in grado di risvegliare in lei antichi sentimenti che credeva ormai essere assopiti. Ma Salem ben presto comincerà ad essere sconvolta da numerosi delitti inspiegabili, il cui unico filo conduttore sarà un marchio a forma di 'S' posto sulle vittime. Le strade della cittadina diventano pericolose trappole mortali, e a Sarah non resterà altro che affrontare il suo oscuro passato per poter salvare le altre giovani streghe e sè stessa.


RECENSIONE
La stessa Connie mi ha chiesto di leggere questo romanzo.
Quando ho appreso che l'argomento erano le streghe mi sono illuminata: ho una vera fissa per questo tipo di storie e ho passato un'infinità di tempo a cercare libri invitanti che ne parlassero.
La trama potrebbe sembrare banale, soprattutto per l'ambientazione. Salem è infatti molto conosciuto per essere il leggendario villaggio della caccia alle streghe nel 1692. 
Proprio per questa idea che mi ero fatta, sono rimasta molto colpita dalla storia, rivelatasi un intreccio di situazioni differenti e contrastanti fra loro, ma anche da alcuni minimi dettagli, come l'abitudine di Sarah di camminare di notte per le strade solitarie, accompagnata dal classico gatto nero, Circe: lo trovo molto invitante e affascinante, anche io lo farei quotidianamente se sapessi di non dover temere pericoli e se ne avessi la possibilità.
I personaggi son molto ben caratterizzati e restano impressi, ognuno di noi ci si può rivedere sotto molti aspetti, soprattutto per quanto riguarda le due protagoniste. Le seguiamo nella vita quotidiana come fossero normali adolescenti, ma anche in una natura del tutto diversa.
Essendo sempre stata attirata dai personaggi cattivi delle storie, ho trovato Sarah un po' anonima, mentre ho totalmente ammirato Susan. E' particolare e piena di vizi, ho amato il suo sarcasmo e femminismo smodato, ma anche la sua grande sensibilità celata sotto una maschera di cinismo, prepotenza e fame di potere.
Mi ha colpito anche il forte legame che le lega, nonostante appartengano a fazioni opposte e si ritrovino in continuo conflitto.
In tutto il percorso del libro, le sorelle si scambiano frasi ambigue che lasciano il lettore assetato di spiegazioni. Esse vengono poi progressivamente fornite attraverso flashback dei primi giorni della "vita da strega" delle due. Ciò mi è piaciuto molto, c'è come un parallelismo tra due realtà presenti e passate, piene di collegamenti e aspetti in comune che, a mio parere, hanno reso la storia molto più avvincente. 
L'unica cosa che mi ha lasciato un po' l'amaro in bocca è una breve scena verso la fine, un po' forzata e ambigua, ma nell'insieme pressoché irrilevante.
Un libro ben costruito, intrigante e scorrevole.


VOTO: 8,5

giovedì 21 febbraio 2013

Vae Victis - Daniela Barisone

Vae Victis - Daniela Barisone
Pagine: 166
Edizione: La mela avvelenata


TRAMA
Vae victis è una locuzione latina che letteralmente significa "guai ai vinti". E' divenuta proverbiale in molte culture e viene più frequentemente utilizzata come amaro commento dinanzi a una crudele sopraffazione o ad un beffardo accanimento di chi ha di fronte un avversario non più in grado di difendersi.

E' in una situazione di ossessione psicologica che i detectives Dave Carter ed Erika Hangover si muovono, in una Chicago anni '30 in mando ad Al Capone. Ma l'arresto del mafioso è l'ultimo dei loro pensieri, perchè la loro vita è un sogno dentro il sogno e le ossessioni sessuali sono di quanto più difficile e terribile da affrontare...soprattutto quando la donna che ti fa uscire pazzo è morta.


RECENSIONE
In questo libro sono concentrati più argomenti, tutti collegati fra loro.
Il principale è la Chicago di Al Capone, e gli svariati riferimenti al film "The untouchables". I protagonisti sono infatti due membri del team degli intoccabili, con il compito di arrestare il temibile mafioso.
Basato quindi su fatti reali e anche cinematografici, si fonde con un'atmosfera fantasy, thriller ed anche erotica.
Questo fatto di unire più generi e più situazioni, alcune reali e alcune inventate, in un'unica storia veramente originale e fuori dal comune, mi ha colpito parecchio. 
L'unica cosa un po' troppo esagerata è forse questa grande enfatizzazione sui "mostri", cosa un po' banale che non mi è mai piaciuta più di tanto nei libri. 
I due protagonisti sono entrambi particolari, ognuno dei due nasconde un segreto: Dave l'omosessualità ed Eric la sua attrazione smodata per una donna morta.
Anche questa si presenta come una figura molto ambigua, tanto da sembrare apparentemente fuori posto nel contesto che ci viene presentato. Poi però anch'essa si collegherà con il resto, a formare un inquietante panorama di terrore e follia.
Un libro breve, solo 166 pagine, lette in poche ore. La brevità porta la scrittrice a raccontare il tutto con un ritmo frenetico, come di corsa. Questo mi ha fatto sentire, quando ho chiuso il libro, come se i protagonisti della storia fossero ancora sospesi in aria nell'atto di correre per sbrigarsi a rimettersi tra le pagine a cui appartevano. Mi hanno inseguito ancora per un po', mi sono rimasti nella testa, e poi sono ritornati a Chicago.
Una sensazione strana, che mi ha colpito.
Un libro particolare e denso, che ti resta per un po' appiccicato addosso. 


VOTO: 7

mercoledì 20 febbraio 2013

Indio - Lucilla Leone

Indio - Lucilla Leone
Pagine: 180
Edizione: R.E.I.


TRAMA
2010. Baia di Hudson. 
Allyson Gordon è una giovane ragazza di diciannove anni che vive a Churchill, un freddo e misterioso paesino di appena tremila abitanti nel Nord del Canada.
Quando, in circostanze del tutto misteriose, conoscerà un giovane ragazzo indiano di nome Adahy e il suo amico Sewati, la sua vita cambierà inesorabilmente. 
Ben presto, Allyson capirà il legame antico che unisce Adahy alla sua famiglia, scoprendo la verità sulle morti premature dei suo antenati e di suo padre. Con l'aiuto dell'amico indiano Sewati dovrà cercare di salvare se stessa dalla medesima fine...


RECENSIONE
Ho visto questo libro molto pubblicizzato nei blog.
La copertina e il titolo mi avevano attirato da subito e quando Lucilla stessa mi ha chiesto di recensirlo, ero molto curiosa di iniziarlo.
La svolta è immediata.
Inizialmente, la situazione risulta parecchio intricata; veniamo colti da dubbi e domande, proprio come accade ad Allyson, la protagonista.
Andando avanti diventa tutto molto intrigante e ci vengono forniti pochi indizi alla volta, come in un thriller. Questo spinge il lettore a proseguire in una lettura quasi vorace, dopodiché la situazione si districa fino ad arrivare ad un finale abbastanza inaspettato.
Per quanto riguarda i personaggi, non sono molti ma ben caratterizzati. 
Quello che più mi è piaciuto non è Allyson, bensì Sewati. Ci viene presentato riservato e scorbutico, ma la nostra opinione su di lui verrà stravolta nel percorso del libro; così come quella su Adahy, il cui comportamento sarà sempre più ambiguo e incomprensibile.
Si fa sentire anche la presenza imponente del tema del pregiudizio, argomento che ho sempre avuto a cuore e che mi ha sempre toccato molto; inoltre adoro storie riguardanti antiche leggende e culture misteriose, e questo libro racchiude il tutto insieme ad un susseguirsi di colpi di scena scorrevole ed intrigante, da gustare in ogni particolare.


VOTO: 7/8



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Intervista ad Anna Grieco

Anna Grieco, autrice de "La Capoclan"


Ciao Anna, benvenuta nel blog "Smell of books", presentati ai nostri followers!
Salve a tutti. Che dire di me? Sono una moglie e una mamma super indaffarata visto che ho quattro figli, quindi vi lascio immaginare la mole di lavoro che devo sobbarcarmi ogni giorno. Nonostante questo però, trovo il tempo per leggere, scrivere, editare o fare recensioni. A volte non so nemmeno io come faccia a riuscirci. Per il resto amo leggere, soprattutto fantasy, romance e paranormal, ma non disdegno nemmeno un buon giallo alla Agatha Christie. Amo il cinema e la televisione e sono anche una brava cuoca. A detta di molti, la mia pizza è la migliore che abbiano mai assaggiato. Un altra mia passione è inoltre la mitologia greca. Conosco a menadito ogni mito, ogni leggenda e ogni personaggio e ovviamente questo si evince dai miei racconti, di cui molti sono mitologici, per l'appunto.

Ho letto il tuo libro "La capoclan" e mi è piaciuto moltissimo, come puoi vedere dalla recensione (cliccare qui per leggerla). Da cos'è nata l'idea di una storia così particolare?
Come ho già detto più volte, sono stati Johanna e Colin un giorno a bussare alla mia porta, presentandosi. Prima abbiamo fatto un po' di conoscenza, poi mi hanno chiesto di scrivere la loro bellissima storia d'amore. E devo dire che mi sono molto divertita a farlo.

Per quanto riguarda il personaggio principale della storia, a chi ti sei ispirata? E' una ragazza molto particolare, ti ci rivedi?
Senz'altro io e Johanna abbiamo parecchio in comune, soprattutto la testardaggine e il buon cuore, ma non mi sono ispirata a nessuna figura femminile in particolare.

Hai intenzione di scrivere altri libri o hai qualche idea per nuovi racconti?
A dire il vero ho già scritto una cinquantina di pagina del seguito de La capoclan, ma ultimamente non ho potuto dedicargli molto tempo presa come sono da tantissimi nuovi progetti, come la collaborazione con la neo-nata casa editrice "La mela avvelenata". A ogni modo, a breve usciranno un romance, dal titolo "Vortice di passione", e diversi racconti, tra cui "Xenia e il vaso di Pandora", nell'antologia Fiabe dark (con i miei colleghi autori abbiamo rivisitato le più famose fiabe in versione dark, horror e weird). Sono al lavoro, inoltre, su altri due romanzi, di cui uno è un urban-fantasy-paranormal e l'altro un mitologico.

Non vedo l'ora di leggere il seguito de "La Capoclan". 
Un'altra domanda: se dovessero trarre un film dalla tua storia, quali attori vorresti interpretassero i personaggi principali?
Senza alcun dubbio Colin sarebbe il mitico Gerard Butler. E' a lui che mi sono ispirata per il personaggio di Colin. Johanna invece la vedrei ben interpretata da Rachel Weisz, anche se non è bionda. 
Vedere la mia storia sul grande schermo sarebbe un'emozione fantastica e non nego che qualche volta un pensierino su ce l'ho fatto. Ma so anche che è impossibile che questo desiderio si realizzi.

Perchè no? Niente è impossibile! In ogni caso, sei iscritta a qualche social netword? Dove possono seguirti i nostri followers?
Sono su Facebook naturalmente. Ho un profilo personale e due pagine, di cui una è quella de "La capoclan" e l'altra è quella della mia pagina autrice.

Questa era l'ultima domanda. Hai qualcosa da dire ai tuoi lettori?
Solo che li ringrazio per l'affetto con il quale mi seguono sempre, senza di loro non avrebbe senso scrivere.
Bene, credo che non mi resti altro da fare che salutarvi adesso, a presto con nuove pubblicazione.
Ringrazio te, Deborah, per lo spazio che mi hai dedicato, quando vuoi sono sempre a tua disposizione. 
Ciao a tutti!

Grazie a te per avermi dedicato il tuo prezioso tempo! Alla prossima.

sabato 16 febbraio 2013

La capoclan - Anna Grieco

La capoclan - Anna Grieco


TRAMA
"La capoclan" è un romanzo di difficile classificazione perchè è una commistione di vari generi. E' un fantasy-storic-erotic-paranormal. La protagonista, Johanna, pentatleta italo-scozzese, si presente come una qualsiasi ragazza moderna, con sogni e ambizioni. Ogni prospettiva cambia per lei quando parte per la Scozia, in visita all'adorata nonna.
Lì il suo destino, preannunciato da sogni ricorrenti, si compie. Nel corso di un'eclissi di sole nei pressi dell'ara celtica di Clava Cairns, a Inverness, Johanna viene risucchiata  ritrovandosi catapultata indietro nel tempo di circa otto secoli, precisamente nel 1204. Soccorsa da Sir Nigel, un nobile cavaliere inglese, si ritrova oggetto delle mire oscure di Sir William De Burgh, tirapiedi di Giovanni Senza Terra. 
Dopo una seria di rocamboleschi colpi di scena, sarà costretta a fuggire, accompagnata da Elizabeth, sorella del suo salvatore. Quando ormai pare che la resa sia inevitabile, l'intervento di un manipolo di guerrieri scozzesi, guidati da Colin Mackenzie, evita loro la cattura. Quando gli occhi violetti di Johanna si posano sul possente guerriero che le sta dinanzi, lo stesso uomo che per tante notti ha popolato i suoi sogni, è il suo cuore a venir preso in trappola. Tra loro è subito invincibile attrazione, ma l'orgoglio e la cocciutaggine di entrambi diviene motivo di violenti scontri di personalità che sfociano inevitabilmente in una sfrenata passione. 
Tra le mura di pietra di antichi castelli si dipanano le vicende di un amore avvincente e tumultuoso, un amore deciso dal Fato, un amore oltre il tempo...


RECENSIONE
Mi è stato dato l'onore di leggere questo libro dall'autrice stessa, Anna Grieco. 
La trama mi è piaciuta da subito, perchè rientra nel mio genere, quindi le mie aspettative di una storia avvincente erano molto alte, e non sono state deluse!
Anche la scomoda lettura a video (che mi è sempre costata sforzo) non è riuscita a separarmi dalle pagine.
Ho apprezzato il fatto che riassumesse lunghi periodi di tempo in poche righe, i quali sarebbero stati pressoché inutili da raccontare. Non si perde quindi in descrizioni infinite e la svolta avviene dopo due capitoli trasportando il lettore in un'atmosfera medievale suggestiva e quasi magica. 
Ho trovato che il libro fosse scritto bene, non superficialmente, ma con parole ricercate e talvolta rare. Le scene scorrono davanti agli occhi con fluidità e senza interruzioni anche grazie ai nuovi incontri e svolte che si susseguono in ogni capitolo, stravolgendo tutto ciò che era avvenuto in precedenza.
I temi mi sono piaciuti parecchio: sono da sempre appassionata al medioevo e alle antiche leggende, ma anche alla posizione della donna nella società, argomento trattato in maniera evidente nel percorso della storia. La protagonista infatti ha un temperamento forte e sfacciato ed è ben decisa a portare l'equità tra i due sessi.
Inutile dire che sia proprio lei la mia preferita, anche se un altro personaggio mi è piaciuto molto: Alex, sempre gioioso e disponibile ad aiutare e a sacrificarsi per gli altri, soprattutto per il suo amico Colin.
La rete di personaggi è molto fitta e un po' intricata (questa è stata l'unica cosa a rallentare la lettura) ma sono comunque ben caratterizzati e mi sono piaciuti un sacco. 
La storia d'amore è trattata in modo ottimo, ovvero romantico ma non sdolcinato.
Un libro avventuroso, che vale la pena leggere e che correrò ad acquistare appena uscirà in libreria.


VOTO: 8/9

martedì 12 febbraio 2013

La ragazza interrotta - Susanna Kaysen

La ragazza interrotta - Susanna Kaysen
Pagine: 160
Edizione: Corbaccio
Titolo originale: Girl, interrupted


TRAMA
A diciotto anni Susanna Kaysen, dopo una sommaria visita di un medico che non aveva mai visto prima, viene spedita in una clinica psichiatrica, nota per i suoi pazienti famosi (Sylvia Plath, James Taylor e Ray Charles, tra gli altri) e per i metodi di cura all'avanguardia. Vi passerà i due anni successivi, e la sua storia, raccontata con un tono distaccato, a volte comicamente beffardo e sempre autoironico, riesce nell'impresa di trasmetterci il senso di un esperienza che in genere può essere compresa soltanto da chi l'ha vissuta. 



RECENSIONE
Dopo aver guardato Ragazze interrotte, il film tratto da questa storia, che mi era piaciuto moltissimo, ho deciso di leggere anche il libro. 
Solitamente quest'ultimo è sempre più originale e più approfondito del film, mentre in questo caso trovo che sia l'esatto contrario. 
E' un libro strano, fuori dal normale, forse per il fatto che ci venga raccontato in prima persona proprio da Susanna, o forse semplicemente per un questione di stile.
Inizialmente si attiene ai fatti, e ci racconta la sua esperienza nell'ospedale come attraverso tanti scatti di una macchina fotografica. Non segue un ordine cronologico, sembra che segua semplicemente i ricordi confusi che si trova nella testa e, a volte, essi appaiono molto disordinati e distorti dalla sua particolare visione della realtà. 
Forse sarebbe stato un racconto molto più piacevole se fosse rimasta a raccontare queste sue esperienze, invece spiega anche pensieri tutti suoi o questioni scientifiche (come il disturbo della personalità borderline) senza renderlo semplice agli occhi del lettore, usa termini ricercati e bisogna rileggere più e più volte la stessa frase per interpretarne il significato. 
Non so se questo fosse proprio l'obiettivo dell'autrice, o semplicemente una cosa soggettiva, fatto sta che mi risulta difficile esprimere un parere su questo libro. Posso solo dire che durante la lettura ho provato sentimenti contrastanti di amore e odio: a volte mi ritrovavo completamente immersa, come se fossi io a camminare per i corridoi dell'ospedale insieme a lei, mentre altre affogavo nella sua testa senza più riuscire ad uscirne e mi staccavo dal libro con un senso quasi di pesantezza addosso.
Rabbia, confusione e instabilità, raccolti in unico volume, sono forse un po' difficili da reggere.


VOTO: 5/6

lunedì 4 febbraio 2013

#ENTRATE LIBRESCHE

Ordine su libraccio.it
- Chocolat, Joanne Harris
- Non lasciarmi, Kazuo Ishiguro
- Cose da salvare in caso di incendio, Haley Tanner
- Va' dove ti porta il cuore, Susanna Tamaro
- La ragazza interrotta, Susanna Kaysen

domenica 3 febbraio 2013

Pappagalli verdi - Gino Strada

Pappagalli verdi - Gino Strada
Pagine: 156
Edizione: Feltrinelli


TRAMA
Gino Strada arriva quando tutti scappano, e mette in piedi ospedali di fortuna, spesso senza l'attrezzatura e le medicine necessarie, quando la guerra esplode nella sua lucida follia. Guerre che per lo più hanno un lungo strascico di sangue dopo la fine ufficiale dei conflitti: quando pastori, bambini e donne vengono dilaniati dalle tante mine antiuomo disseminate per le rotte della transumanza, o quando raccolgono strani oggetti lanciati dagli elicotteri sui loro villaggi. I vecchi afghani li chiamano pappagalli verdi. 


RECENSIONE
Ho dovuto leggere questo libro per la scuola.
All'inizio ho fatto un po' fatica. Non è assolutamente il mio genere ed è anche un po' monotono, perchè come ci si può immaginare tutti gli scenari sono molto simili, ma si sblocca dopo un paio di capitoli e scorre raccontandoci gli orrori della guerra.
Il lessico è, a mio parere, un po' povero sebbene pienamente adeguato per qualcuno che non è uno scrittore. Alcune parti, invece, sono descritte in modo quasi fiabesco e poetico e ci sembra di trovarci di fronte alle immense città che Strada visita. 
Secondo me, ci sono troppi riferimenti a nomi e località difficili da ricordare, creano un po' di confusione insieme al fatto che non venga seguito un ordino cronologico o geografico.
In ogni caso penso che non ci sia da soffermarsi troppo sui particolari, ma badare al messaggio che questo libro ci vuole mandare. E' una testimonianza importante e utile: il lettore si ritrova rattristato ma anche sdegnato di fronte agli episodi che ci vengono raccontati.
Il capitolo più forte è quello che parla dei pappagalli verdi che danno il titolo al libro: sono mine giocattolo, pensate per mutilare i bambini.
E' una storia devastante quella che ci viene raccontata in questa parte, poichè i bambini di colpa non ne hanno e sono semplicemente testimoni di uno scempio quotidiano. 
"Una donna che spara ad un bambino di sei anni? Perchè?"
"Tra vent'anni ne avrebbe avuti ventisei" è la risposta che l'interprete traduce.
E' un libro molto forte, che ho fatto un po' fatica a leggere, ma penso che ne valga comunque la pena sia per gli interessati a questo argomento, sia per i giovani che alla guerra non stanno tanto a pensarci. 
Ci fa capire ciò che avviene ogni giorno in luoghi lontani, mentre noi siamo comodamente seduti in poltrona e li guardiamo attraverso la tv. Un libro che apre la mente.


VOTO: 7-