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martedì 28 maggio 2013

#Prossime uscite Butterfly Edizioni

Ecco le anteprime delle prossime uscite della casa editrice Butterfly Edizioni, in libreria da maggio 2013:



Il profumo del Sud - Linda Bertasi
Pagine: 226
Edizione: Butterfly Edizioni
Prezzo: 14,00€


TRAMA
Luglio 1858. Un piroscafo prende il largo dal porto di Genova verso il Nuovo Mondo. Sul ponte, Anita vede la terraferma allontanarsi e, con essa, tutto il suo passato: una famiglia alla quale credeva di appartenere, i suoi affetti, una scomoda verità. A condividere il viaggio con lei, la matura Margherita e il suo protetto, il seducente Justin Henderson. Giunti in America, Margherita convince Anita ad essere sua ospite per qualche tempo, nella sua dimora a Montgomery. La ragazza accetta, sicura di dover ripartire al più presto. A farle cambiare idea saranno le bianche colline del Sud e un tormentato amore più forte delle sue paure. All'orizzonte, l'ombra oscura della guerra civile. 
Un romanzo che dell'Ottocento ha il sapore, un romanzo nel quale la storia non è semplice sfondo ma protagonista attiva della vicenda. Narrativamente impeccabile, emotivamente travolgente, "Il profumo del sud" è una storia di passione: quella per la terra alla quale sentiamo di appartenere e quella per la persona che siamo destinati ad amare.



Prima di svanire - Marco Siena
Pagine: 230
Edizione: Butterfly Edizioni
Prezzo: 14,00€


TRAMA
Tutto inizia in una fredda mattina di febbraio: improvvisamente in tutto il mondo la gente comincia a svanire. Senza un perchè, senza nemmeno la possibilità di un ultimo bacio. Basta l'attimo di un battito di ciglia o di un soffio di vento. 
Lentamente le città si trasformano in immensi cimiteri, le case restano disabitate, il denaro non conta più nulla, la gente girovaga disperatamente alla ricerca di cibo. Cosa succede? Perchè la gente svanisce? Ritorneranno tutti? E' la fine del genere umano?
In questo scenario apocalittico Piero, Pablo ed i loro amici sono protagonisti di una serie di avventure sospese tra mistero e thriller. Un romanzo straordinario, innovativo, che vi farà restare con il fiato sospeso fino alla fine.



Waiting Room - Bianca Rita Cataldi
Pagine: 154
Edizione: Butterfly Edizioni
Prezzo: 12,00€


TRAMA
E' il 1942. In una Puglia bruciata dal sole, Emilia e Angelo condividono la passione per il sapere, il desiderio di libertà e il tempo della loro giovinezza. Settant'anni dopo, seduta nella sala d'attesa di un dentista, Emilia rivela a se stessa la verità negata di una giovinezza che adesso, per la prima volta, ha il coraggio di riportare alla luce. 
Con una scrittura che è poesia del ricordo e caleidoscopio di emozioni, l'autrice accompagna il lettore tra umili sorrisi e le lacrime di una donna come noi, raccontando la storia di un amore mancato, di una generazione nell'età dell'incertezza, di un'attesa che attraversa tutta una vita.

domenica 26 maggio 2013

Muses - Francesco Falconi

Muses - Francesco Falconi
Pagine: 489
Edizione: Chrysalide Mondadori


TRAMA
Quando scappa da Roma diretta a Londra, coperta di tatuaggi e piercing, Alice sente che la sua vita potrebbe cambiare per sempre. Ha appena scoperto di essere stata adottata, ma per lei questa notizia è quasi n sollievo. Cresciuta con un padre violento e una madre incapace di esprimere il proprio affetto, ora Alice deve scoprire le sue radici e l'eredità che le ha lasciato la sua vera famiglia. Decisa, risoluta, ribelle, è una violinista esperta ed è dotata di una voce straordinaria. Ed è proprio questa voce a guidarla verso la verità: le antiche nove Muse, le dee ispiratrici degli essere umani, non si sono mai estinte. Camminano ancora tra noi. I loro poteri si sono evoluti. E alice è una di loro. La più potente. La più indifesa. La più desiderata da chi vorrebbe sfruttarne gli sconfinati poteri per guidare gli uomini, forzarli se necessario, fino alle conseguenze più estreme. Ma un dono così può scatenare l'inferno. E sta per accadere.


RECENSIONE
Quasi tutte le recensioni che avevo letto di questo libro ne parlavano positivamente, così ho deciso di leggerlo, senza però grandi aspettative, perchè mi aspettavo una storia carina e piacevole, ma leggera e abbastanza superficiale.
La protagonista è la classica ragazza problematica, ricoperta di piercing e tatuaggi, che a 20 anni ha già subito tutte le delusioni possibili e immaginabili: alle spalle un'infanzia segnata dalla violenza del padre e una madre pressochè insignificante, e un'adolescenza costellata di sesso, alcol, droga e morti. 
Questo è il quadretto iniziale che ci viene presentato, e subito mi sono fatta l'idea di una storia stereotipata e piena di banalità. Questo pensiero a continuato a rinforzarsi per buona parte del libro, quando Alice scopre di esser stata adottata. E ovviamente non può mancare la zia miliardaria che la riconosce al primo colpo e la accoglie nel suo castello. 
Si raggiunge l'apice quando l'autore parla delle Muse. Mi aspettavo, almeno qui, di entrare in un mondo bellissimo, quello della loro leggenda e storia, mentre invece sono rimasta completamente allibita. Ebbene sì, perchè le muse si sono evolute con il nuovo secolo: le muse della scrittura ispirano i blog letterari, quelle della pittura il body painting. E colmo dei colmi, è nata la protettrice della digital art, accompagnata da quella dei social network. Quando ho letto ciò, mi sono veramente cadute le braccia. Come si può stravolgere un mito così affascinante e farlo diventare così pacchiano?
Per quanto riguarda l'introspezione psicologica, e quindi il parlare delle emozioni e dei sentimenti, vi è una certa ripetitività: Alice non si riconosce più, Alice sta cambiando, Alice si sente in colpa per eventi del suo passato che avrebbe potuto evitare, Alice è triste e ha tutti i problemi del mondo. Alice, insomma, è affetta da un vittimismo acuto e incurabile, e non ha mancato di farsi odiare da me per tutto il libro.
L'unica cosa che ho abbastanza apprezzato è la scrittura schietta e pungente, con periodi molto brevi e punti frequenti; di solito le frasi troppo lunghe mi fanno perdere il filo del discorso. Un'altra cosa che rende la lettura scorrevole sono i capitoli concisi, che durano al massimo una decina di pagine. 
Il libro è diviso, inoltre, in 7 parti. La quinta mi è sembrata più interessante rispetto alle altre, perchè fa vari riferimenti al passato dei personaggi e ad antiche maledizioni; mentre la sesta ha ripetuti colpi di scena che però, essendo molti, creano confusione, anche perchè sono descritti in modo poco chiaro. Non si capisce bene da che parte stiano i protagonisti, se in una riga sono amici di Alice in quella dopo sono pericoli da annientare e, soprattutto, l'intreccio è difficile da districare e anche abbastanza grossolano. 
Il finale è aperto, anche questo descritto in modo poco soddisfacente ed abbastanza sfuggente, che suppongo verrà chiarito nel secondo libro "Muses, la decima musa" che, vista la delusione di questo, non penso leggerò.


VOTO: 4

mercoledì 22 maggio 2013

La ragazza di Bube - Carlo Cassola

La ragazza di Bube - Carlo Cassola
Pagine: 260
Edizione: Bur


TRAMA
All'indomani della Liberazione a Monteguidi, piccolo villaggio della Val d'Elsa, la giovane Mara conosce il partigiano Bube e se ne innamora. Ma Bube è ricercato per aver commesso un delitto, si da alla macchia, infine viene condannato a quattordici anni di carcere. Maturata grazie alla forza del sentimento per Bube e divenuta ormai donna, Mara decide di aspettare l'amato, pronta a costruire con lui una nuova vita.


RECENSIONE
Quando la prof. di italiano ci ha assegnato questo libro e io ho scoperto che era stato edito negli anni '60, ero un po' scettica. Mi aspettavo, infatti, uno di quei libri un po' vecchiotti che ai giovani non piacciono tanto, perchè si fa fatica ad immedesimarsi un una mentalità che non ci appartiene più. Poi, tutte le mie compagne di classe hanno cominciato a dirmi che era molto bello e ho deciso di noleggiarlo in biblioteca. 
Appena ho visto la copertina gialla e blu e la scrittura in grassetto, mi è venuta voglia di iniziarlo, lo sentivo già più caldo e vicino di quel che avrei immaginato.
Erano le 10 di sera, quando ho letto la prima pagina, e mi ha catturato talmente tanto che a mezzanotte mi sono accorta di averne già letto quasi la metà.
L'ho trovato da subito molto scorrevole, anche grazie alla scrittura che, nonostante qualche termine un po' antiquato, è abbastanza attuale. Inoltre i capitoli sono brevi, il libro è diviso in quattro parti e composto quasi interamente da dialoghi, in modo che si possa leggere in scioltezza.
A parte i dialoghi, un aspetto che l'autore ha svolto con grande destrezza, è quello dell'introspezione psicologica di Mara e Bube. 
Mi sono piaciuti molto, perchè sono due personaggi realistici in cui ognuno si può facilmente ritrovare; non sono irraggiungibili o inventati, come succede in molti casi: sono schietti, veri, ed entrano facilmente nel cuore di chi legge la loro storia.
Bube è un ragazzo che, a causa della guerra e della situazione politica, è più risoluto e serio di quello che un diciannovenne dovrebbe essere; Mara, invece, nel percorso del libro  subisce una trasformazione notevole. Ci viene presentata come una sedicenne spensierata, frivola, sempre di buonumore che, quando viene a contatto con l'amore e con le prime delusioni, si trasforma in una donna, più seria, responsabile e pensierosa, segnata dai dolori e dalle "scottature" della vita. "E' cattiva la gente che non ha provato il dolore, perchè quando si prova il dolore, non si può più voler male a nessuno."
La loro storia d'amore è particolare, perchè nessuno dei due sembra provare qualcosa di serio per l'altro, mentre invece sono molto legati. Mara si fa spesso desiderare, Bube a volte è distaccato, ma ci sono anche momenti molto piacevoli in cui si avvicinano l'uno all'altro, si sussurrano i loro sentimenti in modo delicato e poetico, e si crea un'atmosfera romantica, anche se non sdolcinata, che mi ha intenerito molto.
Dopo buona parte del libro leggera e entusiasmante, si arriva alla quarta parte. E' quella che racconta del processo di Bube, e in questo punto la narrazione diventa abbastanza statica e noiosa. Ci sono molte descrizioni della natura e delle situazioni politiche del momento, l'atmosfera si fa più grave, come se ciò che stanno vivendo i due, pesasse anche sul lettore. La narrazione in certi momenti era un po' altalenante, perchè da scene abbastanza movimentate o particolarmente riassuntive, si passava a lunghe digressioni, perciò la lettura è risultata un po' ostacolata.
Nonostante questo, in generale è un libro molto carino. Non me lo aspettavo, ma è perfetto per gli adolescenti e forse un adulto non può apprezzarlo nello stesso modo in cui può piacere ad un giovane. 
Non ha dettagli che lo rendono veramente unico, perchè l'amore è un tema presente in quasi tutti i libri; ma è tenero, delicato e al contempo schietto e vero e non è per niente complicato prenderselo a cuore, come io ho fatto.


VOTO: 9

domenica 19 maggio 2013

Extraunione e la società degli uomini morti - Michele Raniero

Extraunione e la società degli uomini morti - Michele Raniero
Pagine: 218
Edizione: Il Ciliegio


TRAMA
Sono passati ventidue anni da quando il presidente di Unione, Zivor Ullman, ha decretato la fine della guerra contro il continente Futura, ribattezzandolo ExtraUnione. Ventidue anni che hanno visto l'affermarsi assoluto di Unione sull'intero pianeta, e la consacrazione del potere di Ullman.
Ma all'improvviso, senza che nessuno potesse prevederlo, Unione viene attaccata e la sua capitale distrutta in un solo mattino. 
Forse però un'ultima speranza vive ancora, ma alberga proprio in quell'ExtraUnione sottomessa, comandata dalla Società degli Uomini Morti, un'organizzazione clandestina nata nell'odio, che agogna la libertà perduta, che lotta per la rinascita di Futura.
Met Roustin dovrà cercare di unire quei due mondi che, a causa dello strano disegno del Destino, sono entrambi suoi. E' una corsa contro il tempo, prima che Unione cada definitivamente, trascinando nella polvere anche ExtraUnione. Prima che l'intero pianeta paghi le colpe di un solo uomo.


RECENSIONE
Questo libro mi è stato presentato dall'autore stesso (che ringrazio molto!) come un distopico-fantascientifico, perciò nella mia testa avevo già formato un'idea.
Devo dire che in parte è proprio come mi aspettavo, ma per altri versi mi ha stupito. 
Un aspetto comune dei primi libri degli autori emergenti è che dalle loro parole trasuda, in un certo modo, l'insicurezza o a volte l'inesperienza. 
In questo invece ho trovato la scrittura veramente fluida, scorrevole, sicura e anche molto efficace: leggendo la trama mi ero trovata un po' spaesata, perchè vengono nominati molti luoghi e quest'associazione degli Uomini Morti non molto definita, quindi mi aspettavo di creare una grande confusione. Leggendo, invece, viene fatta assoluta chiarezza su tutte le questioni, senza lasciare dubbi o questioni irrisolte. Questo permette al lettore di proseguire senza pesantezza e aumenta ancor di più il ritmo, perché la storia è già molto movimentata di per sè. Non ho trovato neanche un momento di pausa, è azione continua. I colpi di scena, le battaglie, gli spostamenti sono repentini e molteplici.
Il libro è diviso in tre parti: ExtraUnione, Invasione e Ritorno a Ullmanopoli.
La prima parte parla generalmente di due ragazzi, Met e Sam, la cui adolescenza viene stravolta dalla convocazione da parte della Società degli Uomini Morti. Superata questa, è impossibile non lasciarsi coinvolgere; ho infatti finito il libro dopo solo pochi giorni. 
La seconda e la terza parte si svolgono 7 anni dopo la prima, e quindi si lascia l'oscurità su cosa sia potuto succedere durante tutto questo tempo. 
In questo punto, la storia si fa gradualmente più interessante, e mi ha fatto anche pensare all'originalità dei particolari. Alcuni oggetti, aspetti, dettagli non li avevo mai incontrati da nessun'altra parte e da qui trapela una grande creatività, che lascia il gusto di qualcosa di veramente nuovo. 
Oltre a questo, l'autore ha ideato un bell'intreccio unendo all'azione e la fantascienza aspetti come l'amicizia o l'amore.
Anche i personaggi non sono fatti male, anche se la narrazione in terza persona non permette un'analisi molto approfondita dei pensieri o del carattere. 
Met mi è sembrato confuso e insicuro sulle proprie origini, il classico personaggio alla ricerca "del suo posto nel mondo", della vera appartenenza ad uno dei due luoghi in cui è cresciuto. Al contrario, Sam mi è sembrato molto più affidabile e sicuro delle sue scelte, qualcuno su cui puoi contare in qualsiasi momento e qualsiasi cosa accada. Questo, insieme alla sua ironia, ha permesso di rendermelo più simpatico.
Il finale è aperto, perchè "ExtraUnione e la società degli uomini morti" è solo il primo libro di una trilogia. 
Mi ha lasciata molto incuriosita, quindi aspetto solo l'uscita dei prossimi!


VOTO: 8

giovedì 16 maggio 2013

Le streghe della foresta di Pendle - Mary Sharratt

Le streghe della foresta di Pendle - Mary Sharrat
Pagine: 400
Edizione: Zero91
Titolo originale: Daughters of the witching hill


TRAMA
Nel 1612 in seguito a uno dei processi più meticolosamente dettagliati nella storia dell'Inghilterra, vennero impiccate sette donne e due uomini che vivevano nella foresta di Pendle con l'accusa di stregoneria. Vennero condannati per le prove fornite da una bambina di nove anni e da suo fratello, che di fatto soffriva di gravi disturbi dell'apprendimento. Un processo simile non sarebbe mai stato possibile se non fosse stato per una vera ossessione che re Giacomo I aveva per l'occulto.
Questo libro ripercorre questa vicenda narrando la storia della famiglia di Bess Southern, vedova, esperta di medicina erboristica, ossessionata dalla sue visione che le conferiscono fama di veggente. Bess, ispirata da uno spirito guida, inizia a guarire i malati e a predire il loro futuro e, con l'incedere del tempo e dell'età, istruisce la sua bellissima nipote, Alizon, alla magia bianca e ai sortilegi della magia nera. Questo ,però, porterà i vicini e i familiari di Bess a mettersi l'uno contro l'altro, fino a quando sospetto e follia superano il punto di non ritorno. 


RECENSIONE
Le vicende riguardanti le streghe mi affascinano da quando sono bambina e sono il mio argomento preferito da ritrovare in un libro. 
Appena questo mi è stato regalato, ne sono rimasta molto impressionata, perchè leggendo la trama e le dediche iniziali ho capito che è stato tratto da una storia vera. 
Da sempre si sa che, nel '600, molte donne sono state accusate ingiustamente di stregoneria, processate e morte violentemente, ma vivere le vicende in prima persona con le protagoniste è terribilmente angosciante. Nella prima parte del romanzo la narratrice, infatti, è Bess, detta anche Demdike. Comincia la storia con una scena casuale estrapolata dal testo; dopodichè narra del passato, dal primo momento in cui ha incontrato il suo spirito guida ed è diventata una curatrice. 
La scrittura mi è piaciuta veramente tanto, descrive bene e trascina il lettore, con l'aiuto di frequenti metafore e similitudini che rendono chiare le situazioni, come "la mia memoria è lunga come una giornata di mezza estate", oppure che arricchiscono di poesia la storia, "...dalla bellezza abbagliante come il sole di mezzodì, tanto luminosa da rischiarare anche l'oscurità della mia debole vista."
Questa scorrevolezza riesce a rendere la lettura piacevole, nonostante gli argomenti siano pesanti, proprio come se un alone di magia stesse sopra il lettore a proteggerlo. L'atmosfera resta anche una volta che l'ultima pagina è stata voltata, e mi ha fatto pensare molto alla potenza che scaturisce da questo libro.
Ma oltre a magia, incantesimi ed erbe medicali, si parla anche di altro: ci sono amicizie forti e indissolubili, morti, carestie e fame, intrecci, figli illegittimi e chi ne ha più ne metta. E' un libro completo.
Nella successive parti che compongono il libro, la parola passa ad Alizon e lo stacco si percepisce. Le due donne, nonna e nipote, sono abbastanza diverse (anche se accomunate da alcuni particolari), perciò ci sono alcune discrepanze nel loro modo di affrontare i problemi e le emozioni.
Ma il mio personaggio preferito, però, non è uno dei principali. E' Jamie, il fratellino ritardato di Alizon: ci viene presentato in modo da farlo sembrare veramente indietro, poco incline all'apprendimento e al rispetto delle regole; ma proseguendo, sembra sapere sempre più cose degli altri, come se fosse un veggente, e si dimostra molto più dotato e intelligente di quel che appare. E' un aspetto che mi ha affascinato molto, perchè circondava il tutto con un alone di mistero.
La particolarità di questo libro, inoltre, è il fatto che già dalla trama siamo a conoscenza di come andrà a finire, ma per tutta la storia continuiamo a sperare e a illuderci che possa arrivare qualcosa a migliorare i fatti. C'è anche un accenno ad un possibile amore (una cosa che ho trovato molto dolce e che mi faceva sorridere in continuazione), quasi una speranza, che rende ancora più grave il termine. 
Pur essendo in parte storico, quindi, l'autrice ha giocato bene con l'alternanza degli argomenti e gli intrecci delle vicende. Un libro che non annoia mai, nemmeno nella parte del processo, e che trascina in un mondo lontano dal nostro ma terribilmente affascinante.


VOTO: 9

venerdì 10 maggio 2013

Non lasciarmi - Kazuo Ishiguro

Non lasciarmi - Kazuo Ishiguro
Pagine: 291
Edizione: Einaudi
Titolo originale: Never let me go


TRAMA
Kathy, Tommy e Ruth vivono in un collegio, Hailsham, immerso nella campagna inglese. Non hanno genitori, ma non sono neppure orfani, e crescono insieme ai compagni, accuditi da un gruppo di tutori, che si occupano della loro educazione. Una delle responsabili del collegio, che i bambini chiamano semplicemente Madame, si comporta in modo strano con i piccoli. Anche gli altri tutori hanno talvolta reazioni eccessive quando i bambini pongono domande apparentemente semplici. Cosa ne sarà di loro in futuro? Che cosa significano le parole "donatore" e "assistente"? E perchè i loro disegni e le loro poesie, raccolti da Madame in un luogo misterioso, sono così importanti?


RECENSIONE
Da molto tempo ispiravo a leggere questo libro, ne ho sempre sentito parlare benissimo ed ero molto molto curiosa.
Purtroppo però, appena cominciata la storia, mi sono ritrovata molto scettica.
La voce narrante è quella di Kathy, una dei tre protagonisti insieme a Ruth e Tommy, che è "l'assistente" dei "donatori". E qui cominciano i problemi, perchè fin dalla prima pagina vengono usati questi termini, di cui però il lettore non sa nulla (e di cui, purtroppo, io non vi parlerò per evitare spoiler).
Nella prima parte del libro, che parla dell'infanzia e l'adolescenza dei ragazzi, non mi sono trovata per niente bene con la scrittura: confusionale e difficile da seguire; parte con un discorso per poi perdersi in un altro e in seguito tornare a quello precedente, come se proseguisse più per associazione di idee che secondo un criterio. 
Nella seconda parte vi è qualche episodio interessante, ma principalmente è come la prima: statica e monotona, anche ripetitiva talvolta; in cui essenzialmente non viene raccontato niente, se non il procedere piatto delle vite di questi ragazzi.
E voi direte, ma com'è possibile? E' un distopico!
Ed è proprio questo che mi ha lasciato l'amaro in bocca. I particolari più importanti, ovvero quelli che riguardano la loro vita e la loro drammatica condizione, vengono buttati in un dialogo o nel mezzo di una frase con leggerezza, come se fossero irrilevanti, mentre invece sono le fondamenta della storia. Con questi particolari che compaiono di tanto in tanto, il lettore può intuire ciò che Kathy sta realmente raccontando e inconsciamente comincia a costruire uno scenario. Questo può essere interpretato da un punto di vista positivo, ma io preferisco che in un distopico si parli chiaramente delle condizioni, che si capisca la proibizione o la drammaticità che caratterizza il tutto. In questo libro,  si ha la sensazione di capire le cose, ma non si è mai sicuri di intenderle nel verso giusto!
Nella terza e ultima parte, a poche pagine dalla fine, finalmente "si accende la luce" e le cose vengono messe in chiaro. La storia, a questo punto comincia a farsi interessante, perchè l'idea di base non è niente male, anzi! Mi è piaciuta molto, ma ho odiato il fatto che in circa 300 pagine non vi si accennasse quasi mai, ma si restasse sospesi in una specie di limbo, dove tutti i personaggi sembrano in stato di trance, a parte in casi eccezionali in cui letteralmente esplodono. Questo è un altro punto che non mi è piaciuto: i protagonisti sembrano assolutamente degli psicopatici. Tommy è un ragazzo calmo e sensibile, ma sciocco, e per questo motivo viene sottomesso ripetutamente a scherzi a seguito dei quali scatta come una molla mettendosi a urlare, inveire contro i compagni in modo furioso rovesciando tavoli e sedie; Kathy è la più diplomatica e pensatrice (infatti ci snerva con le sue teorie per tutto il libro), ma ogni tanto se ne esce con cattiverie nei confronti degli amici, che la fanno apparire un po' schizofrenica. Ruth, è l'unica dei tre che mi è piaciuta: è odiosa, lo ammetto, ma è quella più particolare caratterialmente. E' una doppiogiochista, calcolatrice e ha una doppia faccia notevole, perchè sa anche essere una leader carismatica e una buona ascoltatrice.
Sarebbe stato un buon libro ma, secondo i miei gusti, non è stato sviluppato in modo piacevole.


VOTO: 5

martedì 7 maggio 2013

La regina maledetta - Jeanne Kalogridis

La regina maledetta - Jeanne Kalogridis
Pagine: 531
Edizione: Longanesi
Titolo originale: The Devil's Queen


TRAMA
La sovrana è sola nei suoi appartamenti, ha congedato anche le dame di compagnia: l'incontro che sta per avvenire non deve avere testimoni. Perché l'ospite di Caterina De' Medici, quell'ometto zoppicante dai lunghi capelli grigi, è messer Nostradamus, maestro dell'occulto. A lui Caterina vuol chiedere l'interpretazione dei sogni di morte che la tormentano sin dall'infanzia, a lui vuol chiedere una rassicurazione per il futuro dei propri figli, ma soprattutto da lui vuole una spiegazione sulla trentacinquesima quartina delle Profezie, che, ne è sicura, riguarda sua marito Enrico II di Francia, destinato a morire giovane. La risposta dell'astrologo è criptica, come le sue quartine. Ma dentro di sé Caterina conosce la verità, chiusa in quella perla insanguinata posata sul suo cuore: il destino non può essere ingannato, e il sangue versato chiama solo altro sangue...
Chi era veramente Caterina de' Medici? Figlia del casato più potente di Firenze, pronipote di Lorenzo il magnifico, era davvero una sovrana spietata e dedita alle arti oscure, o solo una donna innamorata disposta a tutto per difendere l'uomo che amava e i propri figli?


RECENSIONE
Le storie del 500 di regine e duchesse mi hanno sempre affascinato moltissimo, così ho deciso di leggere qualcosa al riguardo.
La scrittura ha qualcosa di ammaliante che ha l'effetto di un incantesimo: dopo solo poche righe non siamo più nella nostra stanza ma nei panni di Caterina De' Medici. 
E' una donna che mi ha sempre suscitato molta curiosità, perchè alla sua nobiltà si unisce un'atmosfera lugubre. Su di lei sono state fatte molte congetture: un'assassina, un'amante delle arti oscure. 
Nel libro, infatti, si parla anche dello studio dell'astrologia, di sogni premonitori, riti e amuleti ed anche eventi molto ma molto più macabri. Questi sono stati i particolari che hanno catturato di più il mio interesse e mi hanno spinto a proseguire con una certa avidità.
Oltre a ciò, viviamo la vita di Caterina dall'età di 8 anni a quella adulta e, nonostante questo possa sembrare noioso, in realtà nella narrazione non ci sono quasi mai momenti di stallo. Anzi, i numerosi colpi di scena e i continui stravolgimenti possono addirittura creare un po' di confusione, perchè uniti a nomi di città ma soprattutto di personaggi (si chiamavano tutti allo stesso modo!) formano un intreccio notevole e talvolta un po' complicato da districare.
La storia comincia mostrandoci una scena della vita adulta di Caterina, per poi lasciarci sulle spine e tornare al passato, cominciando tutto dall'inizio. Io mi aspettavo che la scena presentataci all'inizio fosse il finale, mentre invece la narrazione vi si ricongiunge e prosegue creando dubbi nel lettore che non riesce davvero ad immaginare cosa potrebbe succedere di nuovo.
Una cinquantina di pagine, situate prima della conclusione, sono le uniche che ho trovato veramente statiche e monotone, ma quando con un po' di fatica le si supera, si prosegue in un ritmo frenetico di combattimenti e colpi di scena. Alla fine avviene davvero l'impensabile, ma proprio nell'ultima riga vi è un altro avvenimento che avevo atteso per tutto il libro e che sono stata contentissima di leggere! 
Ho chiuso il grosso volume a malincuore, perchè mi piace affogare in epoche lontane ed estraniarmi un po' dal mondo, ed è proprio quello che ha fatto questo libro: è stato un lunghissimo viaggio nel '500; comprende molti aspetti variegati oltre alla storia, come l'amore e le arti oscure, risultando apprezzabile anche da chi, come me, non è un appassionato di storia.


VOTO: 8/9