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martedì 8 luglio 2014

I rami del tempo - Luca Rossi

I rami del tempo - Luca Rossi
Pagine: 158


TRAMA                    
Una pioggia di schegge stermina il popolo dell'isola di Turios. Si salvano Bashinoir, gravemente ferito, sua moglie Lil e la sacerdotessa Miril. Vorrebbero dare degna sepoltura ai propri cari, ma i cadaveri sono scomparsi. L'unica speranza di salvezza risiede nelle protezioni magiche del Tempio. 
Tuttavia devono far fronte a minacce oscure. Un'ombra infesta i loro cuori per dividerli e distruggerli. I loro corpi sembrano perdere sempre più consistenza. Alla vicinanza tra le due donne si contrappone il sempre più marcato isolamento di Bashinoir. Nel regno di Isk, maghi e consiglieri devono sottostare all'insaziabile ingordigia di sesso, guerra e potere di re Beanore. L'ultima delle sue giovani mogli, tuttavia, non si dà pace per la libertà e l'amore perduti. Potranno i giochi e gli inganni sotto le lenzuola essere la chiave di svolta di una guerra millenaria?


RECENSIONE                    
Sono stata contattata personalmente dal gentilissimo e disponibile autore Luca Rossi per leggere e recensire il suo libro e, quando ho letto la trama, non stavo più nella pelle perchè mi ispirava molto il genere fantasy ricco di mistero preannunciato dalla trama.
La prima cosa che si nota leggendo questo libro è, sicuramente, la rapidità. Il ritmo è infatti molto accelerato, i capitoli brevi si susseguono frenetici, scorrendo piacevolmente anche grazie alla scrittura semplice, ma non superficiale, dell'autore. Questa veloce narrazione ci coinvolge sempre di più man mano che proseguiamo, perchè gli intrecci crescono notevolmente. I rami del tempo infatti è composto da più luoghi in cui si svolgono parallelamente due storie collegate fra loro e unite a stralci del passato. Gli sbalzi temporali e spaziali sono estremamente repentini e talvolta inaspettati: essendo i capitoli brevi, tanto da sembrare quasi short stories a sè stanti, più scene che si svolgono nello stesso posto e allo stesso momento vengono suddivise in più capitoli, a volte messi uno di seguito all'altro, a volte alternati con quelli che riguardano la storia parallela, senza un ordine ben preciso. Vi sono inoltre due capitoli molto brevi in cui vediamo una scena molto strana, di due fratelli che svolgono azioni poco definite che sembrano riguardare la magia, ma che non sembrano centrare con nient'altro di ciò che viene raccontato. Non sono riuscita a capire il motivo di questi stralci, ma forse ogni cosa verrà chiarita nel secondo volume.
Questa molteplicità crea un po' di confusione, ma devo dire che può anche essere vista come una tecnica studiata per spingere il lettore a proseguire per arrivare al termine di ciascuna delle vicende.
Le ambientazioni sono l'isola del Sud e l'isola del Nord (di cui abbiamo una visuale completa e approfondita del presente, e stralci del passato) e sono entrambe ben fatte.
 Me le sono immaginata l'una di fronte all'altra, ma separate da un selvaggio oceano, e tra le quali la nostra "telecamera" si sposta per focalizzarne gli avvenimenti. 
I due luoghi sono estremamente diversi fra loro sia per l'ambiente, che per lo stile di vita. 
L'isola del Sud, Turios, ci viene illustrata come un paesaggio prevalentemente verde, ricco di boschi e colline innevate e circondata dall'oceano. Un'oasi di pace su cui regna un grande tempio e in cui gli abitanti vivono tranquillamente le loro vite, fino al giorno della pioggia di schegge. L'ambiente che ci troviamo davanti agli occhi appena leggiamo la prima pagina, infatti, cambia repentinamente diventando leggermente apocalittico: i corpi straziati che spargono sangue sulla neve e, in seguito, un vento furioso che sferza sulle porte del tempio, che diventa come una prigione per i tre sopravvissuti. Il tempio è descritto come un luogo caldo, e sono riuscita ad immaginarlo vividamente: i camini in ogni stanza, i mosaici degli dei alle pareti. 
Un'isola che, pur nell'atmosfera di pericolo e mistero che la avvolge, riesce ad essere ancora vista come pacifica e confortevole, non può che essere in contrasto con il regno di Beanor al Nord, in cui prevale la lussuria e la crudeltà spietata. 
E' in questo luogo che l'autore sviluppa il tema dell'erotismo. Non è da me, solitamente, molto apprezzato, ma penso che qui sia stato essenziale per mettere in luce la fame di vizi e l'atmosfera peccaminosa che grava sul palazzo del re. Inoltre, non l'ho trovato invadente e nemmeno esagerato, come in certi casi tende a essere, e non ha grande rilevanza nel romanzo che è apprezzabile per molti altri motivi.
Per quanto riguarda i personaggi devo dire che un'abilità di Luca Rossi è, sicuramente, quella della caratterizzazione e di analisi dei sentimenti.
I personaggi del Sud sono, chiaramente, solo i tre sopravvissuti: Bashinoir, Lil e Miril. Quello che viene descritto meglio è, ironicamente, quello che nella storia viene lasciato da parte, ovvero l'unico uomo rimasto. Possiamo percepire tutto il suo cambiamento; tranne per l'amore per Lil che resta invariato, tutto muta: dalla sensazione di sicurezza e protezione del tempio in cui sottostà alle cure della sacerdotessa, arriviamo in seguito a percepire tutta la sua confusione e solitudine, il suo desiderio di riprendersi ciò che ha perduto, i dubbi e le angosce che pian piano arrivano a tormentarlo. Mi è piaciuta meno Lil, che mi è sembrata troppo debole e vulnerabile per il ruolo che si ritrova a svolgere ed è un po' troppo indifferente agli eventi, vi assiste e prende parte senza particolari prese di posizione e ribellioni. La sacerdotessa è un personaggio ambiguo, perchè lascia trasparire molto poco le proprie emozioni, e possiamo interpretare le sue azioni in modi differenti ogni volta. L'ho vista come un personaggio quasi esoterico, con il suo aspetto da divinità celtica, i lunghi capelli biondi e il corpo snello avvolto nella tunica bianca.
Il personaggio del nord meglio definito è, sicuramente, il re Beanor di cui nel percorso del libro vediamo anche un piccolo stralcio significativo del suo passato. La sua fame di potere e lussuria sono insaziabili, la sua crudeltà è immensa. Mi sono piaciute molto anche le figure della sua prima e ultima sposa entrambe non succubi, ma determinate ad ottenere ciò che vogliono e nonostante questo, in contrasto, poichè una rema a favore del re, l'altra contro.
A questi elementi va aggiunta tutta la serie di eventi che vi ruotano attorno, tra cui si può inserire il tema della magia con i viaggi in astrale, i rituali e anche il viaggio nel tempo. Le situazioni del passato di cui leggiamo sono appunto dovute a questo. E' stato interessante vedere come vengano messe in luce le conseguenze drastiche che può avere uno dei più grandi sogni irraggiungibili dell'uomo. C'è, però, un elemento su questo viaggio che mi ha lasciato un po' scettica e che non ho ben capito, ma che forse verrà chiarito in seguito.
Il finale è assolutamente scioccante, perchè proprio quando la narrazione arriva al suo culmine e sia a Sud che a Nord stanno accadendo eventi che potrebbero cambiare il corso di ogni cosa, il libro termina. Non posso dire che non sia stato inaspettato, una mossa veramente intelligente dell'autore per far sì che il lettore sia praticamente obbligato a leggere il secondo libro. E con tutte queste questioni lasciate in sospeso, è rimasta anche a me l'acquolina in bocca.
Seppur con qualche pecca, la storia mi ha colpito molto e non vedo l'ora di leggerne il seguito.


VOTO: 8

1 commento:

  1. Complimenti per l'ottima recensione! Io ho iniziato da pochissimo la lettura di questo romanzo. Fin dalle prime pagine si crea un'atmosfera di mistero in cui i personaggi presentano un doppio aspetto molto accattivante. La Maledizione verrà annullata? Non vedo l'ora di far luce su questo bel romanzo che mi intriga tantissimo. Un saluto:)

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