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domenica 16 febbraio 2014

Fallen - Lauren Kate

Fallen - Lauren Kate
Pagine: 442
Edizione: Rizzoli
Titolo originale: Fallen


TRAMA
Basta un istante per sconvolgere un'esistenza. A cambiare quella di Lucinda, diciassette anni, è stato l'incidente in cui è morto un suo caro amico. E lei ha visto addensarsi di nuovo le ombre scure che la perseguitano da quando è bambina. Guardata con sospetto dalla polizia e da chi la ritiene responsabile della morte dell'amico, Luca - così la chiamano tutti - è costretta a entrare in un istituto correzionale. Nessun contatto con il mondo esterno, telecamere di sorveglianza, ragazzi e ragazze dal passato oscuro e disturbato sono tutto ciò che si trova alla scuola Sword & Cross.
E poi appare Daniel. Il cuore di Luce le dice di averlo già incontrato, ma nella sua mente si accendono solo rari lampi di ricordi troppo brevi per essere veri. Soltanto quando rischia di perderla, Daniel decide di uscire allo scoperto: i loro cuori si conoscono da sempre, da tutte le vite che Luce non ricorda ancora di aver vissuto.


RECENSIONE
Della saga di Fallen possiedo tutti i libri e, tempo fa, quando l'avevo iniziata per la prima volta, mi ero fermata al terzo volume, Passion. 
Avendo acquistato, però, anche gli altri per completare la serie ho deciso di rileggerli tutti. Devo ammettere che non ricordavo quasi nulla, quindi è stato come se fosse il primo approccio; le abbastanza buone impressioni che ricordavo di aver avuto dalla prima lettura, sono state smentite, lasciandomi anche abbastanza stranita per aver pensato, all'epoca, che fosse un buon romanzo.
Il primo capitolo esordisce con l'arrivo di Luce all'istituto correzionale Sword & Cross. L'ambientazione ci viene descritta molto accuratamente, creando immagini chiare e ben delineate nella nostra mente. Particolare apprezzabile, se non fosse che il "vero" di questo libro si ferma qui. Vi starete dicendo: in un romanzo paranormale è normale che ci siano degli elementi surreali. Ma è proprio qui il problema. L'elemento soprannaturale ci viene svelato solo nelle ultime pagine ed è trascurabile e pressochè assente per tutto il resto del tempo; sono proprio i dettagli del reale, della vita normale che risultano inverosimili.
Per prima cosa l'istituto lascia un po' a desiderare in molti aspetti: inizialmente avevo storto il naso per il cimitero nel cortile, ma con i chiarimenti e le giustificazioni che vengono date smette di risultare improbabile. La palestra, però, è inserita in quella che una volta doveva essere una chiesa e vi è, all'interno, addirittura una piscina, racchiusa tra vetrate ad arco e pareti di pietra con tanto di candelabri. In aggiunta, i sorveglianti dell'istituto sono tutt'altro che intransigenti, anzi, avrebbero potuto anche non esserci, perchè in ogni caso gli studenti possono fare tutto ciò che vogliono, restando completamente impuniti: oscurare le telecamere di sicurezza, accedere agli archivi privati degli altri "detenuti" e, addirittura, fare feste nelle camere da letto a cui è presente tutta la scuola (che non mi spiego come possa starci in quanto a spazio) e fornite di champagne, palla di discoteca, karaoke e musica assordante, senza che nessuno si accorga di niente.
Lo scetticismo non passa neanche per quanto riguarda i personaggi. In generale, non toccano la curiosità o le sensazioni del lettore, perchè nessuno viene caratterizzato particolarmente.
I tre personaggi principali sono Luce, Cam e Daniel. 
Luce è la Bella Swan di Twilight o, se preferite, la Abby di "Uno splendido disastro"; ovvero una bambola di pezza messa nelle mani dei due ragazzi che sembra non avere una volontà propria o la capacità di tirarsi fuori da sola da una situazione sconveniente. E' decisamente "molle", quasi inconsistente. Dal suo arrivo alla Sword & Cross, non fa altro che farsi trascinare dappertutto dalle ragazze che le rivolgono la parola, senza sentire il bisogno di conoscere sul serio nessuno, di confrontarsi o dimostrare un minimo di diffidenza; e lo stesso vale per il suo approccio con i due ragazzi che le interessano. 
Daniel è un ragazzo solitario e distaccato, il bel misterioso che nelle storie, banalmente, fa sempre innamorare tutte. Anche qui non usciamo dai soliti schemi, perchè Luce si sente attratta da lui fin dal primo momento e, seppur lui non la degni di uno sguardo e la tratti in modo maleducato e arrogante, lei continua imperterrita a perseguitarlo, senza preoccuparsi del fatto di risultare una bambina dai comportamenti maniacali.
Cam è l'esatto contrario: il classico playboy; comincia da subito a fare il cascamorto con Luce. Pur essendo affascinante, non mi è sembrato degno di nota per nessun altro motivo. Non spicca per simpatia, non ha una personalità originale; semplicemente riempe Luce di attenzioni, risultando anche affrettato e un po' inopportuno. Ma la ragazza, pur essendo persa di Daniel, lascia il piede in due scarpe e non si oppone per nulla a questi atteggiamenti, giustificandosi dicendo di non riuscire a resistere allo sguardo penetrante del ragazzo. Logicamente, i due pretendenti si scontreranno nel corso della storia e lei assisterà in disparte, senza il minimo sforzo di intervenire per separarli.
Insomma, un libro che può passare benissimo inosservato: non lascia nulla nel lettore, non emoziona e non ha nessun tipo di portata letteraria degna di nota.
Un mix fra Twilight e Uno splendido disastro, di cui forse leggerò il seguito, Torment, solo per non lasciare la storia a metà e sperando (probabilmente in modo vano) in una ripresa.


VOTO: 5

domenica 2 febbraio 2014

Rebirth - Matteo Zapparelli

Rebirth - Matteo Zapparelli
Pagine: 301
Edizione: Sogno Edizioni


TRAMA
Da millenni in ogni angolo del mondo si combatte una guerra segreta e sanguinosa tra i Figli di Argo, un'antica stirpe di licantropi, e l'oscuro Ordine della Croce d'Argento.
Una sola città vive in pace: Verona, la città dell'amore cantata da Shakespeare. Ma anche quest'ultimo baluardo sta per crollare, ora che l'Ordine schiera le proprie forze in disperato tentativo di annientare il nemico. E la scia di sangue crescerà fino ad assumere le forme di un fiume in piena.
Nel mezzo di questo vortice di violenza, Etienne e Sara si incontreranno quasi per caso. Lui, licantropo apostata che ha voltato le spalle ai propri fratelli per amore di una donna. Lei, ragazza sognatrice che gli ruberà il cuore con i suoi grandi occhi verdi. E, mentre cala la notte e sorge la luna piena, gli ululati echeggiano e le spade si innalzano, Etienne dovrà lottare per salvare la donna che ama e offrire al mondo un ultimo baluardo di speranza.


RECENSIONE
Di Matteo Zapparelli avevo già recensito Corner's Church e sono entusiasta del fatto che mi abbia riproposto di leggere un'altra sua creazione.
Questa volta, il genere cambia notevolmente perchè dal thriller si passa al primo volume di una saga dedicata al soprannaturale, i cui protagonisti sono licantropi.
Per una storia simile, avrei immaginato un'ambientazione remota, magari in una cittadina di montagna con pochi abitanti, mentre invece ho apprezzato l'audace scelta di far svolgere tutto a Verona. E' una città che, essendoci così vicina, nessuno potrebbe immaginare come scenario per un certo tipo di eventi, ma l'autore veronese non la fa risultare una scelta azzardata, bensì originale, grazie alle descrizioni suggestive. Rende onore alla sua città, esaltandone la bellezza con descrizioni accurate degli edifici e anche delle strade percorse, risaltando molto anche il contrasto tra la storicità e lo stile moderno. Ne è un esempio il covo dei Figli di Argo: un palazzo con un ingresso simile alla hall di un albergo, con un vasto ascensore dalle pareti di vetro che conduce, però, ai sotterranei in stile medievale, con un grande stanzone simile all'interno di una chiesa, in cui le avanzate telecamere sono sostituite dalle guardie. 
La scrittura è raffinata, ricca di immagini e, allo stesso tempo, scorrevole, efficace e avvincente.
La narrazione è divisa in capitoli brevi che si succedono con facilità, anche se in alcuni punti la storia risulta un po' intervallata, dato che ogni volta la scena si sposta su personaggi diversi. Per quanto riguarda questi ultimi, la caratterizzazione è ben fatta; inoltre nel corso della storia capita che, spinti dall'istinto, si smentiscano con i loro comportamenti e le loro azioni risultando incoerenti, proprio come succede nella vita reale. Ho apprezzato in particolare il personaggio di Sara che pur essendo la più comune nella storia, non passa per un'inutile spettatrice passiva, ma si comporta nel modo adatto alla situazione e cerca sempre di farsi valere.
Un'altra cosa che mi è piaciuta è stata l'idea di base e lo sviluppo che l'autore gli ha dato. Le storie di questo genere, solitamente, riguardano spesso l'essere paranormale che si innamora di una mortale, mettendola in pericolo e portando scompiglio nella sua vita. Qui, invece, pur essendo presente l'amore, tutto è incentrato sugli antichi divari tra le due fazioni. Quella illustrata meglio è l'Ordine della Croce d'Argento, costituita come una vera e propria setta religiosa, comandata da un console la cui identità è tenuta segreta ai membri, nata ai tempi dei Romani e caratterizzata da un simbolo. Della storia dei Figli di Argo, invece, vengono solo accennati alcuni dettagli, lasciando il lettore in attesa del secondo volume. 
L'unica pecca è che la storia d'amore mi è sembrata, a tratti, un po' calcata con molte frasi dolci. E' comprensibile che l'autore abbia fatto questa scelta, probabilmente per evidenziare il forte legame creatosi in un tempo sorprendentemente breve. Non mi ha particolarmente colpito per un semplice gusto personale, ma tirando le somme non è un dettaglio che sminuisce la storia; al contrario, da alcuni potrebbe essere gradito.
In ogni caso, dopo questi momenti molto "soft", la storia si riprende notevolmente, perchè "l'oasi di pace" data dall'unione dei due viene quasi sempre sconvolta da eventi che riportano l'attenzione sull'azione e il movimento.
Tutto il libro gira attorno ad un costante senso di fermento, in attesa di un grande evento che ci viene in parte anticipato per incuriosire, ma che poi non viene raccontato fino alle ultime pagine. Ottima tecnica, che spinge il lettore a proseguire verso un colpo di scena inaspettato.
Il finale sarebbe chiuso, se non fosse per una cosa lasciata in sospeso che stuzzica il lettore, lasciandolo in attesa del secondo capitolo della saga.


VOTO: 8-