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lunedì 25 agosto 2014

Divergent - Veronica Roth

Divergent - Veronica Roth
Pagine: 480
Edizione: De Agostini
Titolo originale: Divergent


TRAMA                    
Dopo la firma della Grande Pace, Chicago è suddivisa in cinque fazioni consacrate ognuna a un valore: la sapienza per gli Eruditi, il coraggio per gli Intrepidi, l'amicizia per i Pacifici, l'altruismo per gli Abneganti e l'onestà per i Candidi. 
Beatrice deve scegliere a quale unirsi, con il rischio di rinunciare alla propria famiglia. Prendere una decisione non è facile e il test che dovrebbe indirizzarla verso l'unica strada a lei adatta, escludendo tutte le altre, si rivela inconcludente: in lei non c'è un solo tratto dominante ma addirittura tre! Beatrice è una Divergente, e il suo segreto - se reso pubblico - le costerebbe la vita. 
Non sopportando più le rigide regole degli Abneganti, la ragazza sceglie gli Intrepidi: l'addestramento però si rivela duro e violento, e i posti disponibili per entrare davvero a far parte della nuova fazione bastano solo per la metà dei candidati. Come se non bastasse, Quattro, il suo tenebroso e protettivo istruttore, inizia ad avere dei sospetti sulla sua Divergenza....


RECENSIONE                    
Dopo aver finito Candido di Voltaire, un'altra lettura scolastica, avevo voglia di leggere qualcosa per puro piacere personale. Ero a conoscenza della saga di Divergent e sapevo anche dell'uscita del film, ma non mi sarei aspettata di essere assalita da questa strana e forte voglia di leggerlo che mi ha preso all'improvviso. Lasciandomi coinvolgere, l'ho cominciato e ne sono rimasta estremamente soddisfatta, perchè il pomeriggio seguente l'avevo già finito. Non me ne sono nemmeno accorta, ho impiegato quasi di più a guardare il film.
La scrittura, pur essendo semplice e non molto ricercata, è estremamente fluida e scorrevole e inoltre il distopico è uno dei miei generi preferiti. 
Avevo sentito dire in alcune recensioni negative che Divergent è considerato qualcosa di già sentito, una copia di Hunger Games, ma io non ho trovato assolutamente nessuna somiglianza, se non la divisione della città in diverse fazioni. Se però nella saga di HG i distretti rappresentavano le ricchezze possedute, in questo l'idea è,a mio parere, più originale e innovativa: le persone sono raggruppate per qualità. 
Candidi, pacifisti, intrepidi, eruditi e abneganti. Sincerità, pace, coraggio, sapienza e altruismo.
Lo scopo di questa divisione è, ovviamente, quello di un controllo specifico su ogni fazione. Ognuna ha un ruolo da svolgere all'interno della società e regole da seguire. Ma come in tutti i distopici, l'eccezione non può mancare. Si tratta dei Divergenti, coloro che posseggono più di un tratto e non sentono di appartenere ad un solo gruppo ristretto. Sono considerati una minaccia, perchè su di loro gli insegnamenti non attutiscono e devono mantenere la segretezza più totale sulla loro personalità, o rischierebbero la vita.
L'intreccio è inconsueto, nuovo e ricco di dettagli che mettono in luce un'accuratezza studiata e pensata per non lasciare nulla al caso. L'iniziazione, i vari tipi di simulazione e le prove da superare. La cosa che ho trovato più interessante, però, è stato sicuramente il percorso della paura in cui ognuno affronta i suoi timori più intimi in un mondo astratto e illusorio creato dalla mente. 
In questo intrico avventuroso si muovono numerosi personaggi che, come la trama, non sono abbandonati a sè stessi. Infatti, a parte alcune comparse di poco conto che vengono nominate solo un paio di volte, anche i personaggi secondari sono caratterizzati molto bene. Si deve attribuire all'autrice il merito di un'efficace capacità descrittiva, perchè in poco tempo riesce a far capire il modo in cui si relazionano l'uno con l'altro, le dinamiche, le loro attitudini e, soprattutto, riescono a farsi amare o odiare. Io, almeno, percepivo in me lo stesso desiderio di vendetta della protagonista, Beatrice, che è una delle mie preferite, insieme a Quattro.
Ci si può innamorare di un fictional character? Perchè se la risposta è sì, ho perso davvero la testa. Quattro è l'istruttore e controllore degli iniziati Intrepidi. E' misterioso, particolarmente acido e distaccato, severo e rigoroso, ma pian piano cominciamo a conoscerlo meglio e si apre in modo specifico solo a Tris (Beatrice), rivelandole i meandri più nascosti di sè. Mi è piaciuto il suo parlare ed esprimersi in modo celato, senza dire esplicitamente mai nulla di troppo audace, e il suo modo di dimostrare i suoi sentimenti e la sua ammirazione solo a fatti, agendo. 
Non è, però, solo la classica figura dalla scorza dura e col miele dentro, perchè nel corso della storia, emergono anche alcuni cenni accattivanti riguardo al suo passato che lo rendono estremamente interessante. Come con Quattro, anche per quanto riguarda Tris ho quasi sempre approvato le sue scelte e il suo modo di affrontare le situazioni, soprattutto la testardaggine e il desiderio di solitudine che ho trovato essere comportamenti molto umani e realistici. Una cosa che ho notato, infatti, è stato il modo in cui Veronica Roth non crei personaggi troppo surreali, troppo forti o indistruttibili, ma gli attribuisca difetti, anche fisici, e gli faccia compiere errori rendendoli più vicini al lettore stesso.
Sono, infatti, messi in evidenza i suoi limiti, ma allo stesso tempo la sua determinazione a superarli; pur sapendo di non essere la migliore non è nè sottomessa nè una spettatrice inerme come, talvolta, capita.
Per arricchire un po' il romanzo e renderlo più piacevole al pubblico adolescente, è inserita la componente dell'amore, che ho trovato azzeccata e ho approvato pienamente in tutto il suo andamento. Non risulta irritante, nè sdolcinata e non sovrasta il resto della trama, in modo che l'avventura e l'azione restino comunque intatti e inalterati.
E' una storia bella e avvincente, e per risultare gradevole ci si potrebbe anche fermare qui, sulla superficie dei fatti, ma volendo scavare a fondo nei temi e nei messaggi che manda, ho trovato che il significato di un libro simile sia anche abbastanza profondo. 
Tutto, nel mondo raccontato, si fonda sui valori. Viene soprattutto sottolineata l'importanza del non essere dediti ad un unico scopo e ad un unico pregio ed è per questo che i Divergenti svolgono un ruolo così importante. Il fatto che ogni fazione abbia uno schema di vita così rigido e omologato, fa sì che si finisca per eccedere ed è dall'eccesso che nasce uno squilibrato desiderio di potere; dimostra che è sbagliato portare allo stremo quelle qualità che, se amalgamate nella giusta misura, permetterebbero una convivenza pacifica.
Un messaggio che ho trovato molto importante e utile anche nella vita reale.
Un romanzo molto ricco sotto tutti i punti di vista, con personaggi che non mi hanno lasciata indifferente. Coinvolgente e scorrevole, mi ha lasciata piena di entusiasmo, adrenalina e voglia di leggere il seguito al più presto.


VOTO: 9

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