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domenica 21 dicembre 2014

Tutto ciò che sappiamo dell'amore - Colleen Hoover

Tutto ciò che sappiamo dell'amore - Colleen Hoover
Pagine; 337
Edizione: Rizzoli
Titolo originale: Slammed


TRAMA                       
Lake arriva in Michigan dopo la morte del padre, rassegnata ad affrontare un nuovo, faticoso inizio. La risalita appare all'improvviso dolce grazie a Will, il vicino di casa, a sua volta costretto dalla vita a crescere in fretta. L'intesa è immediata, ma il primo giorno nella nuova scuola Lake scopre che il loro amore è impossibile: Will è uno dei suoi professori - giovanissimo, ma dall'altra parte della barricata. Altrettanto impossibile allontanarsi, dimenticarsi, rinunciare: e così Lake e Will si parlano attraverso la poesia, anzi, le poesie, in pubblico ma in segreto, servendosi di uno slam - una gara di versi - per dirsi tutto ciò che devono e vogliono dirsi. Alla fine è qualcosa di molto semplice, di essenziale: tutto ciò che sappiamo dell'amore è che l'amore è tutto, come ha scritto Emily Dickinson a nome di tutti noi.


RECENSIONE                     
Che cos'è l'amore? 
L'amore è un campo di ricerca vastissimo, su cui filosofi ed intellettuali si sono trastullati per secoli e secoli. Una parola a cui ancora nessuno è riuscito a dare una definizione universale. Qualcosa di estremamente soggettivo, la dimostrazione massima della teoria della relatività di Einstein. Un'esperienza che ognuno sperimenta in modo differente sulla propria pelle.
"Tuttò ciò che sappiamo dell'amore" sembra la premessa per un manuale di istruzioni per l'uso su come districarsi in questo universo a sè che è l'amore, un titolo che sembra dire "non sappiamo tutto, ma tutto ciò che sappiamo ve lo diciamo". Un titolo così importante da risultare estremamente in contrasto con una copertina del tutto fuori luogo: immagini da cartone animato, caratteri scherzosi, teschi e cuoricini a incorniciare il tutto e che fanno quasi da repellente. Infatti, per un bel pezzo, sono riusciti a tenermi alla larga da questo romanzo, finchè un giorno che ero andata a studiare in biblioteca, non me lo sono ritrovata proprio nello scaffale di fronte. Sembrava chiamarmi, aspettarmi, così mi sono detta: perchè no?
Il primo capitolo sembra l'incipit di una storia d'amore come tutte le altre, comune e un po' sdolcinata, e stavo quasi pensando di aver avuto ragione con i mie pregiudizi, quando il secondo capitolo è cominciato, o si potrebbe dire "è scoppiato" liberando una fuoriuscita di tante piccole schegge che mi hanno subito avvinghiato alle pagine. 
Se il secondo capitolo era stato lo sparo in aria che da il via ad una gara di corsa, poco a poco cominciano a presentarsi sul cammino i primi ostacoli. Quella raccontata in questo libro, infatti, è ciò che si potrebbe definire il sogno americano per eccellenza, l'amore impossibile rappresentato milioni di volte su carta e su schermo, a partire da Lolita fino ad arrivare ad Aria Montgomery e Ezra
Fitz in Pretty little liars.
Dal momento in cui i due si incontrano a scuola, lui dietro la trincea a forma di cattedra e lei nel mirino sui banchi di scuola, il rapporto finisce per trasformarsi. Tutto cambia, nello stesso modo in cui è iniziato: inaspettatamente, repentinamente ed inevitabilmente. Nell' aumentare la partecipazione del lettore, gioca un ruolo estremamente importante il comportamento realistico dei personaggi, vittime di un vero e proprio conflitto di sentimenti. Ambo le parti sono sottoposte ad un esame diviso in cinque fasi, quelle che la protagonista chiama le cinque fasi di elaborazione del lutto, prove che aveva già in parte superato in seguito alla morte del padre. Con ciò, si introduce un altro tema del romanzo: insieme all'amore, la morte. Ma non si parla di amore mortale, sulla scia di Romeo e Giulietta; i due elementi, qui, non sono miscelati. La morte è esterna all'amore e l'amore può esserne una cura ed un sostegno, così come può rivelarsi un peggioratore.
Ecco spiegati i cuoricini e i teschi della copertina: la raffigurazione di due sentimenti fortissimi, talvolta opposti e talvolta simili che, come lo yin e lo yang, contengono uno una parte dell'altro. Entrambi i protagonisti li sperimentano. Lake, in seguito alla morte del padre, ferita su cui deve ancora mettere un cerotto, è costretta a trasferirsi in Michigan, in cui le sue sfortune sembreranno aumentare. Will, dopo aver perso entrambi i genitori, si prende la responsibilità delle cure e dell'istruzione del fratello minore, unico scopo della sua vita.
La ragazza è, dei due, quella che risulta più vicina ad un adolescente vera: spesso spinta dall'impulsività, spaventata e incuriosita dalle nuove esperienze, amante del pigiama e di Johnny Depp, cinica ed estremamente sarcastica.
Will, invece, è uno dei personaggi più irreali della storia della letteratura, alla stregua di Mr Darcy e Augustus Waters. Nonostante sia impossibile localizzarlo nella vita reale e il suo posto sia tra le pagine di un libro, risulta comunque piacevole e non eccessivo. E' l'emblema del "niente è ciò che sembra": diviso fra istinti e una forte razionalità, si comporta spesso in modo ambiguo e diversamente interpretabile a seconda dei punti di vista, solo alla fine si scoprono le sue vere intenzioni, lasciando il pubblico femminile ancor più a bocca aperta. 
Ad arricchire una storia di fondo abbastanza semplice, oltre a questi due personaggi così profondi e ironici, vi sono piccoli dettagli che mi sono piaciuti molto. Innanzitutto, ogni capitolo è introdotto da alcuni versi presi da canzoni degli Avett Brothers, gruppo folk rock che viene nominato spesso nel corso della storia e che è entrato a far parte della playlist del mio i-pod.
Grazie a Will, inoltre, Lake viene introdotta al mondo dello slam di poesia, che si svolge allo stesso modo di un freestyle di rapper. L'autrice non si limita a raccontare serate passate al club ad ascoltare gli aspiranti poeti, ma ne riporta degli stralci: si tratta di poesie semplici e dirette, che parlano senza peli sulla lingua e artifici retorici, arrivando dritte al punto.
Se vi si aggiunge, sullo sfondo, il paesaggio innevato e quasi perennemente natalizio del Michigan, questi elementi decorativi raggiungono una posizione elevata su un podio di importanza. Sono ciò che, a mio parere, rende un libro completo e diverso, attribuendogli varietà e ricchezza di particolari.
E' un romanzo che ha superato le mie aspettative, semplice e al contempo illuminante, perchè riesce a toccare temi importanti in modo quasi impercepibile. Chi lo legge superficialmente, potrà ottenerne una banalissima lettura di svago, chi invece vi vedrà tutto ciò che c'è da vedere, ne trarrà degli insegnamenti e ne rimarrà toccato.


"...anche se hai scritto una poesia l'anno scorso. quando soffrivi per amore, e ora non soffri più, questo non vuol dire che qualcuno di quelli che ti ascoltano in prima fila non stia adesso vivendo un amore infelice. E' per questo che si scrive la poesia: per esprimere quello che provi, e perchè qualcun altro, tra cinque anni o mille, possa ritrovarsi nelle tue emozioni."

VOTO: 9

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