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sabato 13 dicembre 2014

Fosca - Iginio Ugo Tarchetti

Fosca - Iginio Ugo Tarchetti
Pagine: 269
Edizione: Morganti Editori


TRAMA                       
Nell'atmosfera opprimente di una periferica guarnigione militare, tra gli spazi desolati e incolti della Parma degli anni postunitari e l'invitante campagna milanese, si snoda la storia di un insolito triangolo amoroso. 
Giorgio, avvenente ufficiale dell'esercito, prova amore per la bella e generosa (anche se adultera) Clara e attrazione morbosa per Fosca, donna brutta e malata che lo avviluppa in un abbraccio fatale. In un angosciante rinnovarsi di attrazioni e ripulse, Giorgio si lascerà coinvolgere nelle spire di una passione razionalmente indefinibile.


RECENSIONE                      
Non avevo mai sentito parlare di questo libro. Il consiglio è arrivato da una mia amica lettrice, seguito da queste parole: "non leggere nessun riassunto nè critica, affrontalo non sapendo nulla."
Perciò, completamente ignara, l'ho iniziato. Un approccio del tutto nuovo rispetto a quello che sono normalmente abituata ad avere con un libro: leggo la trama, ne annuso le pagine e ne studio le forme, aspetto di esserne conquistata, mentre questa volta è stato come andare ad un appuntamento al buio, o giocare a mosca cieca. 
"Sapevo che sarei andata sul sicuro" mi è stato detto, quando ho terminato la lettura.
Ebbene sì, perchè quando si parla di amore io sto sempre in prima fila e non intendo romanzi rosa, nè romanticismo, bensì l'amore con la A maiuscola. L'amore che, talvolta, può dimostrarsi anche morboso, un amore che fa male e porta al dolore, a volte anche alla morte, un amore da Lolita o da Romeo e Giulietta. Ho vissuto, tramite i libri, milioni di storie e pensavo di aver già visto di tutto, prima di aprire questo libro.
Il personaggio di Giorgio mi ha ricordato moltissimo il mio caro giovane Werther. Entrambi raccontano il succedersi degli avvenimenti, compiendo, allo stesso tempo, una profonda ed accurata analisi su sè stessi, sugli effetti che tutto ciò che li circonda ha su di loro, soprattutto per quanto riguarda la natura, che sembra abbracciare le loro anime straziate e affliggersi con loro. Mentre, nel romanzo di Goethe, Werther indirizzava le sue lettere ad un amico, Giorgio in Fosca scrive le sue memorie con linguaggio tormentato, forte e immaginifico che si rivolge a noi in prima persona e ci punge da subito con la sua affilatezza. Il registro è elevato, percepiamo da subito di essere a contatto con qualcosa di sopraffino, inusuale, di fuori dal normale. 
Veniamo a contatto, infatti, con due tipi differenti di amore che Giorgio testa sulla sua stessa pelle. Se a viverli fossero stati due personaggi separati, l'opposizione non sarebbe stata così marcata, si sarebbe trattato di soggettività. Ma qui, il contrasto è una stridore acuto, una sedia che scivola bruscamente sul pavimento, messo ancora più in risalto dall'accostamento ironicamente ossimorico dei nomi delle due donne: Clara e Fosca. 
Clara è la luce. Pur non essendo pura, perchè adultera, rappresenta l'amore benefico, sano, la medicina di ogni male. Lei è bella, l'amore nasce da uno sguardo e proviene da ambo le parti, in uno scambio reciproco, intenso, ma equilibrato e regolare.
Fosca è un personaggio raro, credo uno dei più strani di cui io abbia mai letto; estremamente complicato, ma perfettamente caratterizzato. Rappresenta il buio, il tormento interiore, un amore che consuma come una vera e propria malattia. Un amore viscerale, morboso, che va oltre quello che noi conosciamo. 
Fosca incarna tutti i mali, vive in una condizione perenne di malattia che le intacca i nervi, portandola ad un isterismo quasi bestiale ed anche al deperimento fisico, che la porta a distinguersi per la sua esagerata bruttezza. Si innamora follemente di Giorgio, forse per la compassione che lui le rivolge o perchè non aveva altro a cui aggrapparsi, e lo avviluppa in un oscuro legame da cui sembra impossibile districarsi e che lo fa sprofondare sempre più in basso, facendogli temere per la sua stessa vita. 
Se la psicologia di Fosca è già tremendamente contorta, il flusso di emozioni che viene a crearsi nel
momento della loro unione è qualcosa di completamente irrazionale ed estraneo. E' un legame forzato, frutto di un sacrificio, un obbligo morale che Giorgio si ritrova a dover sopportare, ma da cui non si svincola, pur avendone l'occasione. Sembra qualcosa di alchemico, di artificiale, il risultato di una stregoneria medievale: la psiche si ritrova in continuo conflitto con sè stessa, combattuta fra un sentimento di odio estremo e una pietà quasi morbosa.
Dal canto suo, Fosca è un susseguirsi di umori e sentimenti contrastanti in cui il punto focale è, però, sempre l'amore accecante che prova: un amore ricco di sentimento e dolcezza, che si può mutare repentinamente in egoismo violento e accanimento ossessivo.
Non si pensi, però, che Fosca sia l'emblema del sommo male, una tortura personificata. Le sue condizioni l'hanno dotata di una fortissima sensibilità, il suo terribile passato l'ha portata a rifugiarsi nella letteratura, rendendola una donna acuta ed intelligente. Ma soprattutto, Fosca ama. Ama in modo costante, immutato, sempre potente. Pur essendo il romanzo oggettivamente povero di trama, perchè profondamente psicologico, analitico ed introspettivo, un paio di avvenimenti fanno crollare le certezze, e chi sembrava amare, sembra anche aver smesso di farlo, ma Fosca non si smentisce.
E' importante anche il rapporto uomo-natura, anch'esso giocato su un'opposizione: da un lato i paesaggi verdi, o innevati, delle campagne milanesi,  dall'altro i rovi e gli sterpi, la natura autunnale, morta. Un locus amoenus, in cui si gioca sui punti e respira insieme agli alberi, condividendo e aprendosi verso l'esterno e, dall'altra parte, un orizzonte desolato e morente, pieno di spine che ostacolano e graffiano
Una storia intensa, ma soprattutto unica. Ben pensata e costruita in modo ingegnoso e studiato.
Penso che non possa mancare nel repertorio di chi vuole vivere l'amore nelle pagine di un libro, ma soprattutto di chi, come me, ha una strana affezione per gli amori anormali.


VOTO: 8/9

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