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domenica 21 dicembre 2014

Mr Mercedes - Stephen King

Mr Mercedes - Stephen King
Pagine: 470
Edizione: Sperling & Kupfer
Titolo originale: Mr Mercedes


TRAMA                       
All'alba di un giorno qualsiasi, davanti alla Fiera del Lavoro di una cittadina americana colpita dalla crisi economica, centinaia di giovani, donne, uomini sono in attesa nella speranza di trovare un impiego. Invece, emergendo all'improvviso dalla nebbia, piomba su di loro una rombante Mercedes grigia che spazza via decine di persone per poi sparire alle prime luci del giorno. Il killer non sarà mai trovato. 
Un anno dopo, William Hodges, un poliziotto da poco in pensione, riceve il beffardo messaggio di Mr Mercedes, che lo sfida a trovarlo prima che compia la prossima strage. Nella disperata corsa contro il tempo e contro il killer, il vecchio Hodges può contare solo sull'intelligenza e l'esperienza per fermare il suo sadico nemico. Inizia quindi un'incalzante caccia all'uomo, una partita a scacchi tra bene e male, costruita da uno Stephen King maestro della suspence.


RECENSIONE                    
Quasi a farlo apposta, il mio approccio con Stephen King è iniziato con il suo primo libro, Carrie, e tra infiniti adattamenti cinematografici dei suoi romanzi e continue uscite in libreria mi ero convinta di seguire passo a passo il suo cammino, preferibilmente in ordine cronologico. Leggere l'ultimo libro, quindi, non mi sembrava una buona idea, ma quando Mr Mercedes è magicamente comparso sul comodino di mia mamma, non ho saputo resistere. Dopotutto, "il miglior modo di resistere alle tentazioni è cedervi" diceva niente meno che Oscar Wilde,
Purtroppo, non conoscendo il resto della sua carriera, non posso fare confronti con uno stile precedente, individuare similitudini con storie passate, ma questo mi ha permesso di percepire,  nascosta sotto l'inchiostro nero impresso nelle pagine, un'impattante maestria e disinvoltura, data solo da anni e anni di esperienza. King, non per niente, è un Re, un burattinaio di assassini, psicopatici e fenomeni soprannaturali che modella fra le sue mani come argilla e muove come pedine su una scacchiera. 
In questo romanzo vi è una vasta ramificazione di personaggi, in cui i principali sono poli opposti: l'ex poliziotto in pensione e l'assassino, come in ogni poliziesco che si rispetti. William Hodges e Brady Hatsfield sono come due pugili su un ring che, con la guardia alzata, si studiano a distanza prima di dare il via ad un'incessante serie di pugni, in cui a turno esultano o vengono colpiti. Ai lati del ring, con un asciugamano bagnato per asciugare il sudore, da un parte Deborah Hartsfield e dall'altra un genietto di colore, l'ironica e avvenente Janey e un'improbabile e imprevedibile aiutante quarantenne con il comportamento di una dodicenne e una sensibilità eccessiva. 
La caratteristica che mi ha colpito di più e che sarebbe stata capace, lei sola, di sorreggere tutto il libro è la perfetta caratterizzazione di tutte queste persone. Un'analisi psicologica accurata che procede progressivamente, pagina dopo pagina, scavando nella mente e nel passato. Niente è lasciato al caso, ogni attitudine, ogni istinto ha un'origine profonda che si insinua come un serpente velenoso nei corpi. Il male che sta dentro a ogni uomo è rappresentato efficacemente in molte delle sue forme: suicidio, manie di grandezza, amori morbosi e contro natura, mancanza di sensi di colpa. 
La personificazione del cervello corrotto è Brady Hartsfield, lo psicopatico modello che si nasconde inosservato tra la folla, crogiolandosi nel suo anonimato e, allo stesso tempo, desiderando fama. Un'intelligenza sopraffina usata per i fini sbagliati, un passato traumatico e una compostezza facilmente disintegrabile quando colpita nel suo punto debole. 
Un altro personaggio che mi è piaciuto tantissimo è Olivia Trelawney, un fantasma del passato, un fascio di nervi vivente ed estremamente fragile. Presa di mira ed abbandonata a sè stessa, trattata alla stregua di una ragazzina vittima di bullismo e di una mania ossessivo-compulsiva. 
Lo spazio in cui si muovono questi emblemi di psicologia freudiana è un intrico di vita quotidiana e indagine poliziesca; ciò che ci scorre davanti agli occhi è una doppia vita vissuta da ambo le parti e raccontata in parallelo. Nel caso di Mr Mercedes si tratta di una quotidianità degna del Dottor Jeckyll e Mr Hyde, vissuta tra noiosi e comuni lavoretti e ore passate nel suo centro di controllo a progettare la sua formidabile "uscita di scena"; dalla parte di Hodges, invece, la "doppia vita" è un passaggio dall'insensatezza all'avere uno scopo. I suoi giorni dopo il pensionamento erano diventati vuoti come la casa in cui abitava, passati a ingrassare in poltrona davanti a reality show la cui parola d'ordine è ignoranza; il suo animale domestico era la vecchia pistola di suo padre, che ogni tanto accarezzava sovrappensiero. L'assassino della Mercedes rappresenta la luce in fondo al tunnel, un'ancora di salvezza dalla monotonia che lo spinge a compiere un'appassionata ed illegale indagine privata. 
La ricerca è una vera e propria corsa contro il tempo, nonostante ciò la narrazione non è particolarmente rapida, ma si srotola lentamente, stuzzicando la curiosità. I pezzi del puzzle escono dalla scatola uno alla volta e guidati da un brillante intelletto si congiungono a formare un volto, un nome e un imminente attentato. Stephen King ci lascia con il fiato sospeso, ma anche con il tempo di gustare ed assimilare ogni dettaglio, utilizzando uno stile che non ha bisogno di essere frenetico per risultare emozionante.
Una storia assolutamente geniale, una di quelle che ti fanno domandare a te stesso come sia possibile che una sola mente possa creare racconti simili.
Ma, dopotutto, stiamo pur sempre parlando del Re.


"Benvenuti, uccisori e uccisi, benvenuti nell'eterno nulla che circonda un solitario pianeta blu e i suoi abitanti che si affannano invano.
 Le religioni sono una fandonia. I precetti morali sono un'illusione. 
Persino le stelle sono un miraggio. L'unica verità è il buio. 
E conta solo entrarci dopo aver fatto qualcosa di importante. Dopo avere ferito il mondo, lasciando il segno. In fondo, la Storia è nient'altro che una grande, profonda cicatrice."


VOTO: 8

2 commenti:

  1. Piaciuto tantissimo. Il re è in gran forma e, a modo suo, il killer di turno si fa stranamente volere bene. Uno Psycho senza controllo di sé, ma imbranatissimo :)

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  2. Romanzo inquietante che coinvolge il lettore. Ho letto "Mr Mecedes" tutto d'un fiato. Libro superconsigliato:)

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