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lunedì 22 luglio 2013

Debito di sangue - Michael Connelly

Debito di sangue - Michael Connelly
Pagine: 427
Edizione: Piemme pocket
Titolo originale: Blood work 


TRAMA
Terry McCaleb, quarantasei anni, ex agente dell'FBI, si sta riprendendo dal trapianto cardiaco che ha interrotto la sua carriera. Conduce una vita tranquilla e ha un solo desiderio: risistemare la sua barca, attraccata nel porto di Los Angeles, per tornare al suo paese, l'isola di Catalina. Ma le acqua tranquille della sua esistenza si fanno improvvisamente tempestose quando una giovane donna lo coinvolge in un misterioso caso di omicidio. E' un killer astuto e spietato quello a cui deve dare la caccia, un killer che gli sfugge come un'ombra...


RECENSIONE
Michael Connelly è l'autore preferito di mia madre, quindi posso trovare in casa qualsiasi libro suo. Dopo aver letto Utente Sconosciuto (fantastico!), ho visto il trailer del film con Clint Eastwood tratto da questo thriller. Ma ovviamente, non potevo vederlo senza prima aver letto il romanzo da cui è tratto.
"Sto cercando il dettaglio rivelatore. Quando ero bambino c'era un gioco. Non ricordo come si chiamava, ma può darsi che i bambini lo giochino ancora. C'era un tubo di plastica trasparente che si metteva verticale, e tutt'intorno al suo centro c'erano tanti buchi dove venivano infilate delle cannucce. Si mettevano delle biglie dentro il tubo in modo che restassero sollevate sopra le cannucce. Lo scopo del gioco era di estrarre una cannuccia senza far cadere nessuna biglia. E sembrava esserci sempre una cannuccia che quando veniva estratta faceva cadere tutte quante le biglie, a valanga. E' questo che sto cercando."
Questa frase riassume in sè tutto il libro.
Nei thriller, la narrazione è quasi sempre basata solo sui fatti: le indagini, i colpi di scena. Connelly tiene molto a questo, infatti nella frase parla della ricerca del minimo dettaglio che fa esplodere la bomba; ma ha una maniera di scrivere molto accurata anche in altri ambiti.  
Innanzitutto, usa ripetutamente immagini e paragoni come quelli del gioco delle cannucce; aggiunge digressioni in cui scrive i nomi delle strade e delle vie che McCaleb percorre in macchina, con il suo amico che gli fa d'autista e che suona la fisarmonica. 
Ma delle ambientazioni mi ha colpito soprattutto la barca su cui vive il protagonista. 
Si chiama The Following Sea, "il mare seguente". E' il nome di un'alta onda, che arriva alle spalle dei surfisti e rischia di travolgerli ogni volta; è un monito per dire "guardati alle spalle". Il porto in cui è approdata, l'ho immaginato sempre in ombra, cupo e inquietante. Ma il fatto essenziale è fornito dall'insicurezza dell'imbarcazione: è priva di mura, o porte blindate come potrebbe essere una villetta, e basta un po' di agilità per salirvi a bordo. Ottima per essere violata.
Un altro aspetto su cui l'autore è il campione indiscusso, è l'introspezione dei personaggi principali. Forse, tralascia un po' troppo quelli secondari, ma esamina in maniera affascinante la mente dei due avversari: il cacciatore e la preda, l'agente e il killer.
Entrambi sono terribilmente brillanti, astuti, osservatori attenti e questo tende a far cambiare i ruoli per tutto il libro: chi indaga diventa perseguitato, perchè l'assassino è sfuggente e irreperibile. Anche se non conosciamo la sua identità, ne rimaniamo affascinati. Non lascia impronte, o piste da seguire, ma lascia frasi o si fa filmare mentre fa azioni studiate che, già sa, faranno impazzire chi lo sta cercando. Sembra essere più furbo di tutto gli altri, quasi onnisciente.
Unico aspetto, però, che lo sottrae dall'essere quasi perfetto come Utente Sconosciuto è la scorrevolezza che ogni tanto è intralciata. Alcuni brevi capitoli o paragrafi sono dedicati ad una relazione d'amore. Non è sdolcinata e non ha difetti a livello di inventiva dell'autore, ma a volte la lettura maniacale direttamente proporzionale alla parola "thriller" si blocca, come messa in pausa. 
Proseguendo, in ogni caso, si scopre che è stata inserita per un motivo preciso e verrà sfruttata più volte per dar spazio a situazioni intriganti dell'indagine; si rivelerà un aiuto e un ostacolo allo stesso tempo.
Nonostante questo difetto, quindi, è un bel thriller e non mi ha fatto passare la voglia di leggere tanti altri libri di questo mostro d'intelligenza che è Michael Connelly.


VOTO: 8

1 commento:

  1. Ciao Gingerhead, anche io sono una grandissima fan di Connelly e devo dire che ho adorato "debito di sangue", ho visto anche il film ma niente a che vedere con il libro ^^

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