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mercoledì 16 settembre 2015

Festivaletteratura 2015


Quest'anno, per la prima volta, sono riuscita ad avere l'onore di lavorare come volontaria al fantastico Festivaletteratura della mia città, Mantova, che ogni anno grazie a questa ricorrenza di cinque giorni si anima come mai prima e diventa veramente viva.







Dal 9 al 13 Settembre, non ho avuto un minuto libero, ho lavorato tanto, ma ne è valsa veramente la pena. Ho conosciuto persone che davvero avrei voluto conoscere e soprattutto per ciò che riguarda il progetto che ho seguito in prima persona, posso dire che è stata un'esperienza che non dimenticherò. Per questo, comincerò parlandovi proprio di questo evento.



BIBLIOTECA GOTICA, Atrio degli Arcieri, tutti i giorni
La biblioteca gotica era un evento perenne. Io e le altre ragazze del gruppo di lettura della biblioteca Baratta ci siamo date da fare per essere sempre presenti, a turno, come guardiane della biblioteca. 
Aperta dalle 10 di mattina alle 20, la struttura offriva uno spazio per bambini e uno spazio per adulti in cui leggere libri appartenenti al genere gotico, anche di autori che non vi aspettereste: Sciascia, D'Annunzio, Capuana, Pirandello. Il tutto era integrato da quattro postazioni computer, disponibili per la consultazione di testi provenienti dalla Biblioteca Nazionale di Firenze e l'ascolto di musiche gotiche che spaziavano dalle colonne sonore di Dario Argento alla lirica.
Last, but not least il piccolo cimitero di lumini e lapidi di cartone all'ingresso, che dava il benvenuto ai visitatori e che ha suscitato le emozioni e le richieste più strane di sempre.
"Le tombe di cartone sono in vendita?"
"Ma è un memoriale per qualcuno?"


SUSSURRI, sottopalco del Teatro Sociale, Sabato 12 
Un altro evento del gotico italiano a cui ho lavorato per tutte le sei lunghissime ore, e che mi rimarrà nel cuore per sempre per la sua stranezza, è stato Sussurri. Dalle 17 alle 23, il sottopalco del Teatro Sociale è stato illuminato da lucine cimiteriali, alcune a costruire un percorso sul pavimento, altre in mano agli immobili (e bravissimi) lettori che per venti minuti sussurravano racconti gotici agli spaventati spettatori. Ogni racconto durava due minuti circa, dopodichè, noi volontari muti e impassibili, avremmo dovuto condurre i presenti al lettore successivo. Ogni turno di venti minuti terminava con un nostro urlo agghiacciante, grazie al quale mi è mancata la voce tutto il giorno successivo!


PARTY GOTICO, Teatro Sociale, Sabato 12
Prince Maurice, NicoNote e Isabella Santacroce, si sono esibiti al Party Gotico di Sabato notte, in cui il pubblico si trovava in scena, sul palco, e non comodamente seduto sugli spalti.
Un inizio decisamente inquietante, grazie ai ragazzi di Teatro Magro che hanno inscenato brevi spettacoli da brivido e poi i tre artisti, uno dopo l'altro, con tre generi e tre approcci totalmente differenti. Prince Maurice, nudo e ricoperto dalla farina di riso e da un velo da sposa, con un sorriso spettrale sulle labbra e con una spettacolare Because the night in versione lirica remixata; NicoNote che ha incantato con la sua voce che non necessitava di nessun tipo di accompagnamento e la figura attraentemente stramba di Isabella Santacroce che ci ha fatto ballare per tutto il tempo.


TRACY CHEVALIER, Palazzo S.Sebastiano, Mercoledì 9
Esco ora dall'ambito gotico, per parlarvi di un evento a cui ho assistito come spettatrice e non più come volontaria. Era quello che più mi premeva, l'evento di Tracy Chevalier. Mi sono innamorata del quadro di Vermeer, grazie al suo libro La ragazza con l'orecchino di perla (aggiungerei, mi sono innamorata anche del libro stesso) e ora che l'ho vista, posso dirmi soddisfatta. Ci sono autori che ti fanno crollare il mondo addosso, nel momento in cui smettono di essere tratti di inchiostro su una pagina per mostrarsi ai tuoi occhi in carne e ossa e ce ne sono altri che non fanno che confermare l'idea di sensibilità e intelligenza che ti eri fatto di loro. La Chevalier appartiene sicuramente al secondo gruppo. 
Dopo aver parlato un po' del suo ultimo libro Strane Creature, ci racconta che per raccontare di una protagonista che tesseva, si è iscritta ad un corso di tessitura. 
"Sono una persona molto verbale: scrivo, parlo, leggo. Tessere è visivo e mette in moto una parte totalmente diversa del cervello." Dopodichè ci mostra le trapunte, risultato del suo stesso lavoro e ci spiega che, solitamente, le parti gialle sono molto importanti per lei, poichè rappresentano i flash che le si accendono nella mente e che le danno le idee per i suoi libri.
Gli ultimi minuti di intervista sono stati, per me, molto intensi, perchè ho ricevuto il mio cervello così ipersensibile alla poeticità dei particolari e delle ossessioni della gente ha ricevuto troppi imput:
  1. Tracy Chevalier scrive i suoi libri a mano. (!!)
  2. Tracy Chevalier è disordinatissima. (!!!!)
  3. Tracy Chevalier non è capace di scrivere del presente. Ha bisogno di distanza, per vedere meglio. Alcuni scrittori si trasferiscono su altri pianeti, dando vita alla fantascienza; lei cerca di non pensare a ciò che ha attorno, per pensare a ciò che le sta alle spalle. Questo le dà l'impressione di allungarsi tra le epoche.
  4. ANTecedente e ANTenato, POSTeriore e POSTumi hanno la stessa radice, come a volerci dare un indizio che ciò che è passato ("antenato") in realtà è davanti a noi, mentre il futuro (postumo) è posteriore, non possiamo vederlo. Tracy Chevalier guarda al passato proprio in questo modo, come se fosse esattamente davanti a lei.

OKEY NDIBE, Tenda Sordello, Giovedì 10
Non conoscevo Okey Ndibe e sono andata al suo evento per pura curiosità e perchè era privo di traduzione. Okey è nigeriano e parla un bellissimo inglese, chiaro e coinvolgente; soprattutto, parla di cose che bisogna dire, che c'è bisogno di insegnare alla gente. Questi insegnamenti sono, dopotutto quelli del titolo "Stories that must be told". Portandoci degli esempi agghiaccianti, Okey ci spiega che davanti alle ingiustizie, o quando sentiamo l'impulso di prendere le difese di qualcuno o dei propri ideali non bisogna essere codardi, ma bisogna alzare la voce e parlare. Di questo parla nel suo libro Arrows of rain, che è arrivato a perseguitare la mente di una donna, che aveva il rimorso di non aver parlato. La donna faceva parte di un fanclub del libro e, dopo essersi messa in contatto con lo scrittore, gli ha raccontato l'episodio. Un giorno assistette a una donna che picchiava il suo bambino, piccolo e fragile, in un negozio, perchè insisteva per delle caramelle. La donna, vedendo questa scena, avrebbe voluto dire qualcosa, ma non parlò. Il giorno dopo, al telegiornale, vide una notizia che parlava di un bambino morto a casa degli schiaffi troppo forti della madre.
Servendosi di questa specie di fiaba drammatica dalla morale molto forte, Okey ci insegna a non far tremare la nostra voce.


JO NESBO, Piazza Castello, Sabato 12
Farsi fare un autografo da Jo Nesbo: la missione sembrava impossibile, ma ce l'ho fatta. La fila per avere il suo nome su un foglio di carta era incredibilmente lunga, ma dopotutto è proprio di quel Jo Nesbo che stiamo parlando. Quel Jo Nesbo che dice che non è possibile pianificare il successo e che sta ancora provando a scrivere IL libro che non è mai stato scritto. Ammette che il personaggio che l'ha reso famoso in tutto il mondo, Harry Hole, assomiglia un po' a lui e vive qualcuna delle sue stesse esperienze, perchè "quando si scrive, non si può che involontariamente scrivere anche di sè stessi".
Il suo ultimo libro pubblicato in Italia, Scarafaggi, è ambientato a Bangkok, perchè l'autore voleva scrivere di una città che, dopo averla conosciuta, sarebbe rimasta sempre un mistero.
Ma la risposta più interessante e ambigua è stata quella riguardante un suo "cattivo": un pedofilo. Nesbo ha scritto di lui alla fine degli anni novanta e, durante quel periodo, la Norvegia si era vista vittima di parecchi casi di pedofilia. Crescendo, l'autore non aveva mai sentito parlare di loro ed improvvisamente erano ovunque. Per crearlo si è concentrato sulla ricerca, insieme a psicologi ed esperti sessuologi. Ha scoperto che la pedofilia è considerata un orientamento sessuale e, per questo, ha deciso di creare un personaggio che decide consapevolmente di non vivere questo orientamento, perchè i suoi principi morali non glielo permettono. Con questo, ha voluto provare a trasmettere al pubblico l'idea che il personaggio pedofilo fosse in qualche modo il "santo" della storia, che sacrifica la propria sessualità per cercare di essere un essere umano.

Grazie #festlet!

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