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domenica 14 aprile 2013

Venuto al mondo - Margaret Mazzantini

Venuto al mondo - Margaret Mazzantini
Pagine: 529
Edizione: Mondadori


TRAMA
Una mattina Gemma lascia a terra la sua vita ordinaria e sale su un aereo, trascinandosi dietro un figlio, Pietro, un ragazzo di sedici anni. Destinazione Sarajevo, città-confine tra Occidente e Oriente, ferita da un passato ancora vicino. Ad attenderla all'aeroporto, Gojko, poeta bosniaco, amico fratello, amore mancato, che ai tempi festosi delle Olimpiadi invernali nel 1984 traghettò Gemma verso l'amore della sua vita, Diego, il fotografo di pozzanghere. Il romanzo racconta la storia di questo amore, una storia di ragazzi farneticanti che si rincontrano oggi, giovani sprovveduti, invecchiati in un dopoguerra recente. Una storia d'amore appassionata, imperfetta come gli amori veri. Ma anche la storia di una maternità cercata, negata, risarcita. Il cammino misterioso di una nascita che fa piazza pulita della scienza, della biologia, e si addentra nella placenta preistorica di una Guerra che mentre uccide procrea.


RECENSIONE
Della Mazzantini ho letto due romanzi di cui uno, Non ti muovere, tre volte (che oltretutto sto rileggendo di nuovo). E' sempre riuscita ad emozionarmi e quindi ero ansiosa di cominciare questo.
Il paesaggio che ci circonda è quello di Sarajevo, terra martoriata dalla guerra, di cui riviviamo i momenti attraverso gli occhi di Gemma che dal presente torna al passato con continui flashback. Questi sbalzi temporali non creano confusione, sono ben incastonati l'uno con l'altro e servono per notare ciò che è cambiato anche nell'animo della protagonista.  Mi è sembrata una donna "usata", rassegnata alla vita e infinitamente triste, oltre che ossessionata dai due temi che, essenzialmente, compongono la storia. Il primo è la maternità, un aspetto della vita che può esser dato per scontato, una cosa naturale, ma che in questo libro assume una natura differente. E' ricercata, acquisita e perduta ripetutamente; ci fa capire che è un dono enorme, nel momento in cui manca lacera e distrugge. Così come la guerra, e come l'amore malinconico e straziante tra Gemma e Diego, il secondo problema che affolla la mente della nostra compagna di viaggio a Sarajevo. Questo amore mi ha avvolto a tal punto che anche a me è sembrato di viverlo e di innamorarmi. Appena chiudevo il libro, avevo voglia di riaprirlo e di lasciarmi avvolgere di nuovo.
Questo coinvolgimento è aiutato anche dal modo di scrivere della Mazzantini. Amo veramente la sua scrittura; trovo che abbia un ché di poetico nella sua schiettezza, nelle sue frasi brevi con numerosi punti, pieni di metafore. Crea atmosfere suggestive e quasi magiche, nonostante sia allo stesso tempo terribilmente reale. 
Mi è rimasto impresso un passaggio in cui descrive una telefonata: Gemma nella cabina telefonica con la cornetta all'orecchio,  nel filo parte il proiettile che sorvola la città e passa sopra case, persone, laghi, fino ad arrivare a destinazione e ad una voce che dice "Pronto". Penso che riuscire ad emozionare descrivendo una telefonata sia notevole.
I capitoli sono lunghi ma composti da paragrafi brevi, che a mio parere agevolano la scioltezza nella lettura. Nonostante questo, è un romanzo molto intenso ed ogni tanto c'è bisogno di staccarsi, di fare una pausa e respirare un po'. E' come se ti risucchiasse; ti porta via l'anima e ti lascia un vuoto nella pancia. 
Grazie a questo libro sono venuta a conoscenza di particolari terribili di una guerra di cui non sapevo quasi nulla, e di conflitti interiori che le persone vivono anche durante i periodi di pace e della vita quotidiana.
Mi ha emozionato tantissimo.


VOTO: 9/10

8 commenti:

  1. Bellissima recensione, complimenti! La storia sembra molto interessante e, da come lo hai descritto, lo stile di questa scrittrice sembra incontrare i miei gusti! Credo che lo leggerò :)

    Alex di twofriends800.blogspot.com

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  2. Io, della Mazzantini ho amato molto "Nessuno si salva da solo". Questo, invece, l'ho letto dietro la spinta di mia sorella e, nonostante sia ben scritto, l'ho trovato molto "pesante". Mi ha lasciata dentro un'angoscia quasi indissolubile e, soprattutto, non sono riuscita ad amare nessuno dei personaggi.

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    1. A me i personaggi sono piaciuti molto e, ovviamente, anche a me ha lasciato molta angoscia.. Ma quando si parla di guerra è giusto che sia così :)

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  3. Bella recensione! :)
    Ho visto il film, ma non mi farò scappare il libro!

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  4. Piccolo premio per il tuo blog! ^_^
    http://libri-ehr.blogspot.it/2013/04/premio-very-inspiring-blogger-liebster.html
    A presto!

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