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lunedì 25 marzo 2013

Chocolat - Joanne Harris

Chocolat - Joanne Harris
Pagine: 327
Edizione: Garzanti
Titolo originale: Chocolat


TRAMA
E' martedì grasso quando nel villaggio di Lansquenet arrivano Vianne Rocher e la sua giovane figlia Anouk. La donna è assai simpatica e originale, sexy e misteriosa, forse è l'emissaria di potenze superiori (o magari inferiori). La Céleste Praline, la sua pasticceria, ben presto diviene un elemento di disordine, soprattutto per il giovane curato Francis Reynaud. Il tranquillo villaggio diventa più disordinato, ribelle e soprattutto felice.


RECENSIONE
Un romanzo ambientato nel periodo che va da Carnevale alla domenica di Pasqua, e quindi perfetto per questo momento.
Comincerei dicendo che mi ha stupito molto: me l'ero sempre immaginato come una storia d'amore, ma in realtà è del tutto diverso.
E' come un diario di bordo di Lansquenet, un piccolo paesino "ghiacciato" in vie di pensiero arretrate e poco tolleranti, con abitanti freddi e distaccati, sconvolto dall'arrivo della donna che scioglierà la lastra di ghiaccio che li avvolge trasformandola in cioccolato fuso.
La storia ci viene raccontata da un'alternanza di capitoli con punti di vista di due personaggi contrapposti fra loro: alcuni hanno la voce della protagonista Vianne; altri del curato Reynaud, che si rivolge a qualcuno la cui identità non ci viene rivelata per buona parte del libro, ma si lascia solo intuire che si trovi in ospedale in stato di coma.
Sono frequenti i nomi e i termini espressi in francese, per facilitare l'immedesimazione del lettore.
L'atmosfera che trapela dai racconti del prete è di oppressione, sacrificio e smarrimento, provocati dalla sua poca tollerenza e da quella che io reputo una fissazione eccessiva per la fede; mentre quella che ci viene raccontata da Vianne lascia trapelare qualcosa di magico: gli amici immaginari della piccola Anouk, che in verità sono solo un modo per sfuggire alla solitudine che la circonda; la città che si rianima; la stessa Vianne con il suo intuito da strega e tutti i riti e scongiuri appresi dalla madre.
Ci sono tre aspetti che mi sono piaciuti particolarmente di questo libro. 
Il primo è l'attaccamento, l'amore smodato che scorre tra madre e figlia protagoniste.
Il secondo è il modo in cui l'autrice ci racconta l'animo di Vianne: mi sono piaciuti tantissimo i passaggi che parlavano del senso di appartenenza di cui la donna sente un disperato bisogno, ed anche i ricordi che riaffiorano dal suo passato legati a ciò che si prova a vivere scappando da un luogo all'altro, come "I posti  non perdono la loro identità, per quanto si viaggi lontano. E' il cuore che dopo un po' comincia a sgretolarsi.".
Il terzo aspetto è l'aria di rivoluzione che comincia a soffiare nel villaggio, personificata nel personaggio che mi ha colpito di più: Armande Voizin. E' una signora con uno spirito affine a quello di Vianne  e che, nonostante l'età avanzata, è ancora una ribelle che fa valere le proprie opinioni a qualsiasi costo.
E' un romanzo particolare, che ci impiega un po' ad ingranare e a farci sentire partecipi, ma che quando lo fa, rende il lettore "affamato" di conoscere le sorti del paesino e di sapere chi vincerà tra le antiche tradizioni e uno spirito libero di rivoluzione.


VOTO: 7

4 commenti:

  1. ispira! io ho visto il film, tu l'hai visto? se si dici che è fedele al libro?

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    1. Il film purtroppo non l'ho ancora visto, ma me lo guarderò sicuramente appena avrò un po' di tempo e ti saprò dire :)

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  2. Ce l'ho anch'io questo libro anche se non ho mai trovato il tempo per leggerlo: spero di riuscire a leggerlo quest'anno! ;)
    Ho visto che stai leggendo "Io, Anna"; sembra interessante dalla trama! ;) aspetto quindi una tua recensione! :D
    A presto!

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  3. Io l'ho letto un pò di anni fa perché tutti me lo consigliavano e l'ho trovato carino, non è il mio genere, però rimane una lettura piacevole e particolare :-)

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