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domenica 3 gennaio 2016

Chupa Chups! - Daniele Pollero

Chupa Chups! - Daniele Pollero
Pagine: 117
Edizione: Panesi Edizioni


TRAMA                                                                              
A grande richiesta della bocciofila di Molazzana, la raccolta di racconti che ha spopolato nei concorsi letterari, tanto che hanno addirittura deciso di aprire il file prima di cestinarlo. Chupa Chups! si propone di accompagnare il lettore sull'ottovolante della quotidianità giovanile, fra beghe universitarie, relazioni sentimentali, umorismo nero, pornosplatter e social network, con piglio trash e scarso fair play. 


RECENSIONE                                                                 
Copertina caramellata, rosa, infantile: sicuramente un libro che non si presenta in modo serio. La prefazione lascia ancora più sbalorditi: un esordio estremamente ironico e grottesco, con un po' di parolacce e paroloni che mi hanno fatto subito storcere la bocca. In queste prime pagine l'autore scrive esattamente come si parla nel quotidiano, senza curare minimamente la forma, e ci presenta le due categorie in cui racchiudere i racconti: racconti di satira sociale a cui si addice il color marrone "per le evidenti contiguità di alcune di queste disgrazie con la consistenza e la prelibatezza del materiale fecale" e racconti di satira relazionale di uno "zuccheroso color rosa acceso". C'è anche chi critica dicendo che alcuni racconti non rientrano in nessuna delle due categorie, ma anche in questo caso l'autore ha la risposta pronta: "oh, sì, è un casino. Ma perchè la vita è un gran casino. La vita è la morte celebrale delle facili etichette". E con questa citazione la mia bocca storta ha cominciato a rilassarsi. Dalla fine della prefazione in poi, l'autore abbandona la sua stessa voce per adeguarsi a registri e toni disparati, accumunati dal fattore comune dell'ironia. Si dice che l'ironia più divertente sia quella più sottile, molto difficilmente percepibile (e che i più, ahimè, non riescono a comprendere), ma Daniele Pollero ha deciso di sfatare anche questo mito, assieme a molti altri: la sua è un'ironia assolutamente esplicita che riesce comunque a far ridere, poichè satirizza tristi quotidianità che tutti conosciamo e in cui possiamo riconoscerci. E si sa, non c'è niente che intrattiene più di un'opera in cui ci si può immedesimare: è una verità universale fin dal 1800, quando nacque il romanzo borghese, scritto da borghesi per i borghesi, che richiedevano di poter leggere di sè. 
Le tre storie in cui più si fa sentire la sua spiccata simpatia sono quelle dello studente universitario alle prese col pagamento delle tasse, che si ritrova ad attraversare il fiume assieme a Caronte, o anche quella del treno per Milano in cui il controllore non accetta il biglietto perchè timbrato in Times New Roman invece che in Arial. Una scena veramente entusiasmante in cui milioni e milioni di ragazze, o forse l'intera popolazione femminile, possono vedere lampeggiare COME UN NEON FLUO il proprio nome tra le righe, è quella della coppia a letto: la ragazza che vede un messaggio di un'amica sul telefono del fidanzato e comincia con le frasi che tutti ben conoscono, come "chi è quella zocc***?" o "io non ti ho autorizzato ad avere amiche".
In mezzo a tutte queste rappresentazioni iperboliche, quella che spicca per la sua serietà e compostezza è Elisa, il racconto di un incontro malinconico che stringe un po' il cuore e che mette in mostra la bravura e l'ambivalenza dell'autore. Nelle pagine di chiusura egli ci spiega che la storia di Elisa è nata da un sogno e come sempre non si lascia sfuggire la battuta: "Kekulè vide in sogno la reale struttura del benzene. Io questa roba qua.". Ma in realtà, "questa roba qua" mi è sembrata un'ottima base per una storia da sviluppare e da completare, che potrebbe diventare un romanzo splendido e coinvolgente. 
Tra storie satiriche, storie deliranti alla Bukowski e dipinti onirici, questo libro mi è apparso ricco e vario e soprattutto è riuscito a farmi ridere, che è l'elemento fondamentale per chi ama la lettura di piacere, con il semplice e genuino scopo di intrattenere e rilassare le nostre menti soffocate dallo stress.

"Daniele Pollero, pseudonimo di Daniele Pollero, nasce già vecchio e senza pensione per adeguarsi ai tempi. E' glottoleta, filibustiere, pentecostale, pneumatologo,
graduabile e ondivago, ma solo se fa curriculum.
Non si spazzola prima di andare a dormire. 
Chupa Chups! è il suo primo romanzo erotico sadomaso ambientato in una scuola di magia nella Terra di Mezzo. Insomma, basta che venda."


VOTO: 9

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