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domenica 25 ottobre 2015

Un giorno come un altro - Filippo Venturi

Un giorno come un altro - Filippo Venturi
Pagine: 221
Edizione: Pendragon


TRAMA                                                                                      
Bologna, 2014: la mostra "Il mito della Golden Age", che espone, tra gli altri, il celeberrimo dipinto di Vermeer La ragazza con l'orecchino di perla, è nel suo pieno svolgimento. 
Grazie a un'incredibile serie di circostanze favorevoli, Martino, meccanico spiantato dedito ai furti di cerchioni, in una tranquilla serata di maggio riesce a intrufolarsi a Palazzo Fava, sede dell'esposizione, e a entrare in possesso del quadro. 
Parte così la storia del furto del secolo che, tra ricerche disperate e strampalate richieste di riscatto, vede protagonisti ladri dal cuore buono e funzionari tutt'altro che ineccepibili, in un crescendo di colpi di scena che porteranno a un finale inaspettato...


RECENSIONE                                                                                                                
Filippo Venturi mi ha richiesto di recensire questo romanzo in una lunga e divertentissima mail, poco dopo la mia partecipazione a un evento di Tracy Chevalier e mentre stavo leggendo Il Cardellino che, per chi non lo sapesse, tratta del furto di un quadro. Questa serie di simpatiche coincidenze e l'approccio amichevole dell'autore mi hanno spinto ad accettare la proposta e, come per continuare una collana, ho iniziato a leggere del presunto furto de La ragazza con l'orecchino di perla
Da subito, una cosa appare chiara: Filippo Venturi è uno scrittore emergente che sa, effettivamente, scrivere. La scrittura ha il potere particolare di trasferire a chi legge le emozioni di chi scrive e, talvolta, leggendo le parole di un emergente si percepisce la lieve insicurezza, qualcosa di inconscio che li trattiene e lo stile, seppur piacevole, può risultare acerbo. Filippo Venturi, invece, è sciolto, non ha freni inibitori e la sua narrazione scorre disinvolta, o almeno questa è l'impressione che si ricava leggendolo. Ma il racconto, già di per sè, partiva da una buona base. 
Il furto de La ragazza con l'orecchino di perla, seppur inventato, deve essere trattato come si deve. E' un evento storico, nazionale, che tocca i cuori di tutti gli appassionati di arte e non può essere preso sotto gamba. Lo scrittore sembra esserne perfettamente consapevole. Traccia in modo chiaro le condizioni di esistenza di questo fatto, come si fa nelle espressioni di matematica, e non lascia niente al caso. Le ambientazioni sono accurate e ricche di dettagli; i personaggi sono caratterizzati in modo completo, hanno un background di esperienze che ci viene narrato attraverso i flashback e una psicologia definita e particolare. Ognuno di essi incarna un tipo e penso che qualunque lettore di questo romanzo, dopo averlo finito, potrebbe con scioltezza attribuire un aggettivo rappresentativo ad ognuno. Crea amore e odio, simpatie e antipatie e, mettendo ben in luce chi è veramente immorale e chi ha l'animo buono, spinge a proseguire per vedere chi, alla fine, l'avra vinta in questa lotta in cui gli umili sembrano avere la propria rivalsa. L'intreccio è ben costruito, realistico e strutturato coscienziosamente, ma soprattutto imprevedibile. Non succede mai ciò che ci si aspetterebbe e gli eventi si susseguono sempre più freneticamente in un crescendo ricco di colpi di scena abbastanza sorprendenti, dato che mi ero immaginata la vicenda in modo di diverso e con uno svolgimento più semplice e, probabilmente, banale.
Oltre al piano dell'avventura e di questa specie di lotta per la sopravvivenza tra illegalità e legge, il libro gioca molto nel campo dell'emotività: ci sono famiglie distrutte che aspettano di essere ricomposte, ricordi d'infanzia, amori perduti, vite difficil ricordate con malinconia nonostante le difficoltà. Questi due livelli di narrazione scorrono spesso paralleli, abbracciandosi, e così la visione un po' cinica e un po' ironica di un mondo in cui prevale il profitto e l'apparenza sul resto, un mondo in cui "tutti fanno tutto e nessuno fa bene niente", si confonde con ricordi quasi onirici, nebulosi e momenti particolarmente introspettivi.


"Stava nascosto dietro gli alberi, a vivere il suo amore nell'unico modo in cui riusciva.
Quello che gli avevano insegnato. Da lontano.
Gustandone la quotidianità solo di riflesso, godendo di rimbalzo, accarezzando i suoi affetti con lo sguardo, sorridendo amaro. Scappando. Vergognandosi."


Un giorno come un altro è una commedia, che a tratti una commedia non lo è proprio, che spazia dal serio al ridicolo in pochi paragrafi e che risulta piacevole e divertente senza essere pretenziosa. Il libro è piccino, la lettura è scorrevole: è un compagno adatto in un periodo che non va tanto bene, se si ha bisogno di sorridere un po'. 


VOTO: 8-

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