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lunedì 6 gennaio 2014

Va' dove ti porta il cuore - Susanna Tamaro

Va' dove ti porta il cuore - Susanna Tamaro
Pagine: 193
Edizione: BUR


TRAMA
Va' dove ti porta il cuore racconta una storia forte e umanissima in forma di lunga lettera - scandita come un diario - di una donna anziana alla giovane nipote lontana. E' una lettera di amore e allo stesso tempo una pacata, ma appassionata confessione a cuore aperto di un'intera vita che nel gesto della scrittura ritrova finalmente il senso della propria esperienza e della propria identità. Un romanzo di alto valore poetico, un viaggio alla ricerca di ciò che più veramente ci appartiene e ci distingue.


RECENSIONE
Dopo solo sei giorni dall'inizio del 2014, ecco terminata la prima lettura.
Avevo acquistato Va' dove ti porta il cuore l'anno scorso, su un sito di libri usati, perchè mi era stato consigliato da un'amica che lo aveva giudicato bello e commovente. Come mi capita spesso, però, è rimasto al suo posto in libreria fino a pochi giorni fa quando, dopo aver terminato un'antologia di racconti in ebook, ho sentito il bisogno di leggerlo.
Nell'edizione in mio possesso non vi è una trama sul retro, ma semplicemente una frase scritta nelle ultime righe del libro. Ho cominciato, quindi, alla cieca, senza sapere di cosa parlasse, a cosa stessi andando incontro. 
Le prime parole che leggiamo sono:
"Opicina, 16 novembre 1992
Sei partita da due mesi e da due mesi, a parte una cartolina nella quale mi comunicavi di essere ancora viva, non ho tue notizie."
Capiamo subito di essere di fronte ad un diario indirizzato ad una persona in particolare, di cui conosciamo solo il fatto di essere di sesso femminile; ma già dopo poche pagine comprendiamo che a scrivere è una donna anziana, una nonna.
Non conosciamo il suo nome per buona parte del libro, non ci viene descritta, inizialmente sappiamo solo il motivo per cui scrive questo diario: ha scoperto di essere malata e che, forse, non farà in tempo a riabbracciare la nipote al suo ritorno da un viaggio studio di un anno in America. Non sa cos'altro fare. Chiamarla e avvertirla la costringerebbe a tornare e a lasciare perdere un'esperienza unica, non farlo sarebbe come andarsene vigliaccamente, lasciando questioni in sospeso, dubbi, domande e parole che non si avrà più occasione di dire. 
Già da qui, cominciano a sorgere delle domande: perchè ha così tanti riguardi nei confronti della persona che ha cresciuto? Che rapporto hanno? E soprattutto, perchè è la nonna ad accudirla e non i genitori?
Dal principio, quindi, si sente il bisogno di chiarimenti e si continua a leggere questo diario che non può, in realtà, essere definito tale. A parte alcuni resoconti della mattinata o della serata precedente, ciò che ci troviamo davanti agli occhi è come se fosse una lunga lettera d'addio, scandita dalla data, in cui la vecchia signora rivela tutti i suoi segreti.
La vita dei protagonisti, seppur indiretti, comincia a mostrarsi. Scopriamo che chi scrive si chiama Olga, ha un cane di nome Buck e un giardino da accudire, ma oltre a questo entriamo nella sua testa e ripercorriamo con lei tutta la sua vita. Dagli episodi della sua infanzia tremenda e costellata da freddezza e asprezza, passiamo ad un'adolescenza solitaria e ad un'età adulta dolorosa e travagliata. A tutto questo si intrecciano le relazioni con i suoi genitori, con il marito, con Ernesto, con la figlia e in seguito con la nipote. Non sono rapporti ordinari, ma particolari, quasi originali anche nel negativo. 
Ogni persona che incrociamo ripercorrendo gli eventi è ben definita e caratterizzata, vengono messi in luce i dettagli che la rendono speciale.
Ho trovato ottima la narrazione, perchè non essendoci un botta e risposta si prosegue per analogia, seguendo un filo di pensieri e da un episodio della routine giornaliera si passa a discorsi filosofici e profondi o di introspezione personale, pur non creando confusione, ma solo coinvolgimento emotivo.
E' un libro molto breve, povero di trama o di avventura, ma allo stesso tempo ricco. Ricco, perchè pur viaggiando da un argomento all'altro per associazione di idee, parla di vita e di come trovare un proprio centro.
Non c'è molto altro da dire, per capire bisogna solo leggerlo. E' un libro scorrevole e che si lascia tranquillamente sfogliare per la sua brevità, ma non per questo superficiale e da leggere a cuor leggero, perchè è da comprendere e assimilare.


VOTO: 8

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