Pagine: 548
Edizione: Mondadori
Titolo: Fifty shades of grey
TRAMA
Quando Anastasia Steele, graziosa e ingenua studentessa americana di ventun anni incontra Christian Grey, giovane imprenditore miliardario, si accorge di essere attratta irresistibilmente da quest'uomo bellissimo e misterioso. Convinta però che il loro incontro non avrà mai futuro, prova in tutti i modi a smettere di pensarci, fino al giorno in cui Grey non compare improvvisamente nel negozio dove lei lavora e la invita a uscire con lui. Anastasia capisce di volere quest'uomo a tutti i costi. Anche lui è incapace di resisterle e deve ammettere con sè stesso di desiderarla, ma alle sue condizioni. Presto Anastasia scoprirà che Grey è un uomo tormentato dai suoi demoni e consumato dall'ossessivo bisogno di controllo, ma soprattutto ha gusti erotici decisamente singolari e predilige pratiche sessuali insospettabili...
RECENSIONE

Ma il 12 Febbraio il film ha bussato alle porte e la notizia ha cominciato a spargersi nelle città peggio della peste: ogni altro film che guardavo al cinema era anticipato da questo trailer, si trovavano le prevendite all'ingresso e grossi manifesti lo pubblicizzavano nelle librerie.
Ho deciso che l'avrei guardato, un po' condizionata dal fascino dell'attore principale e un po' dal fatto che un film di questo tipo avrebbe offerto una buona scusa per passare la classica "serata fra donne" con le amiche. Siccome non mi piace guardare un film senza aver letto il libro, mi sono decisa a provarci: l'ho iniziato.
La storia, a smentita del detto "l'apparenza inganna", è poco originale come aveva lasciato intuire la trama; l'ho trovata decisamente monotona laddove molti la definivano "eccitante" e anche abbastanza prevedibile. All'inizio, nonostante girassi le pagine intuendo già cosa sarebbe accaduto, è inevitabile un lieve coinvolgimento, dato che la storia è sul nascere e tutto risulta nuovo, ma da un certo punto del libro in poi, scontato a dirsi, c'è solo sesso. Quel poco più che resta è, inoltre, altamente ripetitivo: Anastasia è combattuta tra il firmare o no il contratto che Mr. Grey le propone e continua a cambiare idea fino a diventare quasi esasperante; lui, d'altro canto, è volubile e incomprensibile, alternando atteggiamenti a mio parere violenti e irrispettosi, con altri eccessivamente premurosi.
I personaggi sono visti e rivisti, come maschere di una commedia latina, che mantevano la "facciata" cambiando solo l'indossatore, e sono poco precisi e caratterizzati, come se un disegnatore maldestro li avesse rappresentati sulla carta sbavando i contorni: lei è la classica giovane ingenua, che non ha esperienza dell'amore e si limita a viverlo tra le pagine della letteratura inglese. Una Biancaneve moderna con gli occhi da cerbiatta, lo sguardo un po' perso e l'aria di essere una candida bambina indifesa, che mostra quanto il mondo la spaventi mordicchiandosi ossessivamente il labbro. Lui è il classico miliardario in giacca e cravatta, circondato da segretarie bionde disposte a tutto pur di ammirare a distanza la sua trascendentale bellezza. Un uomo fatto da sè (anche se non si riesce proprio a capire, in più di 500 pagine, che lavoro faccia), indipendente e autoritario che, ovviamente, si innamora dell'anonima ragazza di periferia, per la quale sviluppa istinti ossessivi, decisamente rientranti nella categoria dello stalking. Nel momento in cui si conoscono, come durante un fenomeno fisico di equilibrio termico, alcuni elementi di Christian Grey passano ad Anastasia e viceversa: lui acquista un briciolo di dolcezza, in mezzo a tutto il groviglio di vizi estremi che si porta dentro, e lei mostra un'inaspettata convinzione su certi aspetti, ma entrambi hanno sempre attitudini poste sul filo del rasoio, che potrebbero cambiare da un momento all'altro.
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Il finale è anche meglio di quanto pensassi, se non fosse che non si tratta di un termine definitivo, perchè questo è solo il primo libro della trilogia.
E' sicuramente da premiare l'audacia della scrittrice che, pur essendo al suo libro d'esordio, non ha avuto peli sulla lingua e ha parlato senza censure di un argomento che per molti è un tabù, ma dal punto di vista letterario, nonostante sia da riconoscere l'influenza che il libro può avere sul lettore, penso che sia salvabile solo una piccola parte, in mezzo a un mucchio di altri difetti.
VOTO: 5
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